Schiacciata fra nuoto, pallavolo e magari basket, anche l’atletica italiana offre segnali incoraggianti, con il nuovo ct Antonio La Torre. Una medaglia ai mondiali di staffetta di Nassau, Bahamas, il bronzo nella 4×400 femminile, ieri il doppio oro nella coppa Europa di marcia, la disciplina da cui proviene l’erede di Elio Locatelli, al punto da mantenere ad interim il coordinamento del settore.
Alytus, in Lituania, consacra Anna Eleonora Giorgi nella 50 km. La milanese di 29 anni debutta sulla distanza più massacrante della pista, più ancora che la maratona, stampa il primato continentale in 4 ore 4’50”, migliorando di oltre un minuto il tempo dell’oro mondiale di Londra 2017, della portoghese Ines Henriques. Seconda la spagnola Julia Takacs, a 54”, bronzo alla lusitana, a quasi 9’ dalla nostra. A squadre, l’Italia è terza, grazie ai progressi della romana Mariavittoria Becchetti, 11. in 4 h 26’10”, e della bergamasca Federica Curiazzi, 15. in 4 ore e mezza. Al maschile, azzurri quinti, grazie al 9° posto del maceratese Michele Antonelli (3 h 52’09”, due medaglie due anni fa), al 19° di Marco De Luca, 38 anni, e al 30° di Gregorio Angelini. L’oro va allo specialista francese Yohann Diniz, arrivato un quarto d’ora prima del migliore degli italiani.
Piace l’idea della Iaaf di differenziare gli appuntamenti, rispetto ai classici Europei, mondiali e coppa Europa. Le prove multiple hanno concentramenti a parte, il mondiale di staffetta è invenzione di questo decennio e le gare di marcia trovano maggiore visibilità. Una soddisfazione per l’Italia arriva anche dalla 10 km under 20, con il mantovano Riccardo Orsoni, primo anche a squadre, con Aldo Andrei (6°) e Gabriele Gamba (9°).
Della mattinata a est d’Europa resta la marcia trascinante di Giorgi, omonima dell’attrice anni ’70. Laureata in economia alla Bocconi, da tempo vale la medaglia mondiale, già conquistata dalla pugliese Antonella Palmisano. «È stata una gara inaspettata – racconta -, è successo un po’ di tutto. Crisi dal 25° km, per 10, la spagnolo rimontava, mantenevo il ritmo costante. Mi ero preparata bene, non vedevo l’ora di cantare l’inno».
Un anno fa, Locatelli neanche avrebbe voluto far disputare questa gara iridata: «La Iaaf raccattava atlete, per andare oltre le 5-6 inizialmente iscritte». «Qui eravamo in 30 – sussurra Anna Eleonora -, spero che il Cio cambi idea, inserendola subito, a Tokyo”. E’ allenata da Gianni Perricelli, all’inseguimento della medaglia iridata a Doha, a fine estate. «Mi è stato vicino in questi anni, anche durante le sconfitte. Fondamentali per arrivare a questo trionfo».
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”