Otto anni e mezzo dopo l’episodio che avrebbe posto fine alla carriera, Marco Paoloni è stato assolto. Il portiere di Civitavecchia oggi ha 35 anni, ha scritto l’autobiografia “Colpevole all’Italiana”, esce pulito dall’episodio che scatenò l’inchiesta sul calcioscommesse, che avrebbe portato agli arresti di Cristiano Doni, ex capitano dell’Atalanta, di Stefano Mauri (l’ex capitano della Lazio ha smesso un anno e mezzo fa) e di Beppe Signori, recentemente ricoverato per embolia polmonare, conseguenza anche dell’iter giudiziario. Antonio Conte, invece, venne assolto con formula dubitativa.
Paoloni era accusato di avere aggiunto un potente induttore del sonno, il Minias, nelle bottigliette in spogliatoio, perchè i compagni della Cremonese lasciassero vincere la Paganese, il 14 novembre 2010. Il match fu invece dei grigiorossi, per 2-0, e ieri è arrivata l’assoluzione dai giudici di Cremona perché il fatto non sussiste. L’ex numero uno ha sempre negato, il pm chiedeva un anno e tre mesi. L’avvocato Luca Curatti ha smontato l’accusa: «Adulterare acque o sostanze destinate all’alimentazione, rendendole pericolose per salute pubblica, è punito con 3-10 anni di carcere ma riguarda eventualmente aziende, qui ci si riferiva a uno spogliatoio. Fra l’altro, da quell’ipotesi di reato vennero utilizzate le intercettazioni telefoniche per le scommesse. E’ bastato applicare il diritto, per arrivare all’assoluzione».
Restano 32 imputati, fra cui gli stessi Doni, Mauri e Signori, accusati associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, dal tribunale di Bologna. Che per due volte ha trasmesso gli atti alla Cassazione: due anni fa, il tribunale di Cremona si era dichiarato incompetente, comunque a giugno potrebbe scattare la prescrizione.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”
