L’integralità del pezzo per Il Gazzettino
Sono le settimane delle barche, dai mondiali di canoa di Sgezed, in Ungheria, chiusi senza medaglie, per l’Italia, al canottaggio, da sabato scorso a Linz, in Austria.
Le finali sono la mattina, con dirette su Raisport, da venerdì a domenica, e l’Italia punta almeno a 4 medaglie, con il 4 senza e il 4 di coppia (riserva il padovano Luca Chiumento) e il doppio pesi leggeri, tre armi destinati comunque a qualificarsi per le olimpiadi, mentre il 2 senza pl vale il podio ma non è equipaggio olimpico. La Venezia Giulia ha un tecnico di canottaggio medagliato ai beach games, Spartaco Barbo, di Trieste, incasso un oro e due bronzi, adesso il mondo remiero orbita completamente oltr’Alpe, con i familiari degli equipaggi e i tecnici presentissimi per l’evento dell’anno.
Padova ha due equipaggi che inseguono una complicatissima semifinale: Simone Martini, 31 anni, nato a Trieste, nel singolo è approdato ai quarti; Stefania Buttignon (sc Timavo, Monfalcone, 22 anni) e la padovana Stefania Gobbi (carabinieri, 24 anni) nel doppio. Le ragazze erano in acqua anche ieri sera, per allenarsi, disputeranno i quarti oggi e per questo declinano l’invito a raccontarsi.
«Hanno un obiettivo comune – racconta il presidente federale Giuseppe Abbagnale -, ovvero cercare la qualificazione olimpica. Nel doppio passano 11 barche, nel singolo 9, per cui il compito per Martini è più delicato. Appartiene alla canottieri Padova, ma è stabilmente in nazionale e quest’anno si è allenato a lungo con mio fratello Agostino, a Piediluco».
«E’ un ragazzo molto volenteroso – spiega Beppe De Capua, 11 olimpiadi da tecnico, l’ultima con la Polonia -, nella mia gestione, dal 2009 a Londra 2012 non era certo a questi livelli, è progredito tanto negli ultimi anni».
Stefano Fraquelli è il tecnico della nazionale femminile: «Buttignon e Gobbi sono forti nella seconda parte di gara, devono invece fare attenzione a non perdere troppo terreno in partenza. Stefania Gobbi è un pizzico più esperta, è la capovoga: si decide tutto nel recupero del pomeriggio, se passano hanno grandi chances, diversamente dovrebbero riprovarci a Lucerna, nella primavera del 2020».
Nel 4 di coppia la prima riserva è padovana, Luca Chiumento, allenato da Alberto Rigato, tecnico anche di Martini e Gobbi, sul fiume Bacchiglione, alla canottieri Padova. Lei ora è entrata nei carabinieri e dunque a Sabaudia è guidata da Vittorio Altobelli.
Come nella scherma e nel volley, l’Italia esporta tanti ct: Antonio Maurogiovanni, di Bari, è dt dell’Irlanda, il napoletano Marco Galeone del Sudafrica, mentre il comasco Eros Goretti guida l’Ungheria. Il mito Rossano Galtarossa, invece, è direttore della canottieri Padova, coordina la parte tecnica e organizzativa. «Partecipai a 6 olimpiadi, da Barcellona ’92 a Londra 2012, conquistando 4 medaglie: un oro, un argento e due bronzo. Ero nel 4 di coppia, escluso ad Atene, quando arrivai terzo in doppio, con Alessio Sartori». Nel ’68 furono oro Primo Baran e lo scomparso Renzo Sambo, di Treviso, timoniere Bruno Cipolla, nel due con. Gli unici veneti medagliati olimpici.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”