L’esonero di Castori era apparso a tutti, ingrato, frettoloso, sciocco, senza senso, ma forse non tutti avevano capito che sarebbe stato deleterio e letale per il Carpi, perché deve essere chiaro a tutti: se il Carpi vanta una possibilità di salvezza, questa non può che averla con Castori al comando.
Per tanti scienziati del calcio Castori fa un calcio antico, vetusto, difesa a oltranza e contropiede, meglio dire ripartenze, fa più tendenza, in particolare Sogliano, appena assunto aveva spinto per portare avanti la sua teoria.
Allenatore inadeguato per la A, gruppo storico vincente da smantellare, acquistare una serie di stranieri che, a suo avviso, avrebbero dato caratura diversa alla squadra, e sostituire il mister con il suo fido Sannino, questa era la teoria del presuntuoso d.s. che pensava di aver capito tutto e che invece niente aveva capito.
Bastava aver studiato la storia di Castori per capire che lui le sue squadre le “castorizza” gli entra dentro, gli prende l’anima, gli infonde il suo carattere, il suo temperamento, la sua fame, e finché non sputano sangue non li molla.
Poco importa se i suoi giocatori non hanno caratura, curriculum, lui li fa correre, sa che solo andando più forte degli altri possono avere delle chanches, non vuole primedonne, vuole guerrieri utili al suo credo, ragazzi che credono ad un sogno, quello che si è avverato anno scorso e che potrebbe ripetersi quest’ anno.
Il suo idolo è Forrest gump, correre sempre più forte degli altri.
Mr.Gaudi’ , patron Bonacini, si era fatto infinocchiare (non nel senso che intende Sarri) e aveva dato le chiavi di casa a Sogliano che in due mesi ha fatto più danni del Vajont, per fortuna, si è ravveduto presto, e ora pure lui può continuare a coltivare il sogno.
Tornato al comando Castori ha ripristinato lo spirito Carpi : chiesto l’allontanamento di Sogliano, è arrivato l’umile e silenzioso Romairone, già giocatore di Castori, che vede il calcio allo stesso modo, ha chiesto di mandare via più stranieri possibili, ha preso un paio di rinforzi dalla B, che lui conosce, che hanno fame come lui, a cui lui regala la categoria e loro daranno tutti se stessi per mantenerla.
Poi ha avuto il coraggio, anche se pubblicamente non potrà dirlo, di dire a Borriello: “Grazie, sei bravo, fai goal, sei pure bello, ma non fai per me, hai troppa poca fame: pretendi che la squadra stai al tuo servizio, io cerco uno più scarso, ma lo voglio al servizio della squadra”. Neanche i tifosi capivano bene perché, ma lui aveva fatto caso ad una cosa: Borriello segnava, ma il Carpi perdeva. Serviva un profilo diverso.
Questo è avere il coraggio di scegliere in base alle proprie convinzioni.
Pure il mio editore Zagnoli, bravo e attento giornalista, riteneva Castori un allenatore con un modulo di gioco antico, riteneva Sannino, forse più adatto, ma il Carpi ha perso due mesi, ed ha dovuto ricominciare da capo, ha perso un paio di confronti diretti che potrebbero diventare pesantissimi, la salvezza certo è ancora lontana, ma statene certi a primavera il Carpi lotterà ancora, correrà ancor di più e più forte degli altri, perché i sogni per realizzarli, bisogna farli vivere, nutrirli tutti i giorni e crederci fino alla fine.
Si scomodo’ pure il grande Gianni Mura per dire che a Castori gli avevano rubato un sogno, che la vittoria sul Torino era solo un cavallo di Troia, e che Castori aveva meritato di continuare a coltivare il suo sogno.
Ieri a San Siro, come spesso accade, gli hanno tolto qualcosa, poteva andare in vantaggio, annullato per auto-sgambetto del difensore, probabilmente meritava un rigore, ha giocato in 10, ma alla fine , anche il Dio del calcio, si è commosso e gli ha servito su un piatto una Lasagna tutta d’oro, per un meritato pareggio, che ha fatto capire una cosa: le squadre di Castori non muoiono mai!
a cura di Vanni Puzzolo
(v.zagn.) No, Vanni, io dicevo solo una cosa: che Castori è il più difensivo della serie A, che ci si può salvare anche dando spettacolo – ma anche retrocedere. Non l’avrei mai esonerato, ma 5 partite per giudicare Sannino erano irrispettose. Come per giudicare Ballardini-bis a Palermo.
Vado a memoria. Castori ha perso scontri diretti o quasi o comunque non li ha vinti. La sconfitta in casa con il Chievo, la mancata vittoria a Palermo, il 5-2 di Genova, la goleada all’Olimpico costata l’esonero, appunto. E poi non ho voglia di guardare altro.
Se il Carpi retrocederà, per caso, di un punto, mi verrai a dire che è stata colpa di Sannino. No, magari di Sogliano, in parte.
Sono stato a San Siro, per la coppa Italia, si poteva portare il Milan al supplementare, il Carpi quasi lo meritava.