L’Italia centra la doppietta battendo, seppur di stretta misura, Malta e la Bulgaria e sfrutta appieno il doppio turno casalingo, fronteggiando la sorprendente Norvegia che fa pure sei punti e si piazza subito dopo gli azzurri, sopravanzando la deludente Croazia.
Ora gli Europei di Francia sono vicinissimi, quasi una formalità, aspettiamo solo la certezza matematica, così il primo bonus del ricco contratto di Conte viene conquistato .
In tanti, compreso l’amico Zagnoli, si sono meravigliati dell’esultanza di Conte, alla maggioranza è sembrata adatta a una finale di Champions più che ad una partita contro Malta o Bulgaria, ma io credo che il suo sia stato un segnale chiaro alla truppa: non sottovalutiamo niente e nessuno, quando si gioca con l’azzurro ogni partita, sia amichevole o finale, deve essere presa con massima concentrazione e con grande impegno.
Ecco, io credo che la grande missione di Conte sia naturalmente cercare di vincere qualcosa e risalire il ranking mondiale, ma soprattutto far ritrovare i valori di indossare la maglia azzurra: troppo spesso, in passato, è stata vista come un disturbo, come una formalità da espletare e gli impegni erano allenamenti e chiamate prese come una normalità.
Conte fin dal primo giorno ha chiarito questo: “Chiamo chi merita, chi dimostra entusiasmo, chi brama l’azzurro, quelli che lo ritengono un atto dovuto possono anche stare a casa”.
Il selezionatore – e un ct sarà sempre solo quello – non è un allenatore, il calendario agonistico internazionale non concede tempo alle nazionali, nessuno riesce a dare un gioco, a trasmettere schemi o idee, allora è necessario chiamare quelli che giocano in campionato, quelli che si dimostrano in forma, e soprattutto quelli che sono onorati di vestire l’azzurro, che danno il meglio di se stessi, il modo migliore per rappresentare l’Italia.
Vanni Puzzolo