Il Torino sta facendo un ottimo mercato, e non solo da quest’anno.
Ogni anno vende un pezzo pregiato, Ogbonna, D’Ambrosio, Immobile, Cerci, ora Darmian, e li sostituisce con intuizioni italiane low cost, poi ci pensa Ventura ad inserirli nel suo impianto di gioco ormai perfetto, e i risultati arrivano.
Credo sia il caso, per una volta, di esaltare le gesta di questa società agile, snella, un presidente che vive a Milano, ma che partecipa in tutto e per tutto, un allenatore che funge da coach, alla britannica, e soprattutto un ds, Gianluca Petrachi, ai più magari sconosciuto, snobbato dai media, ma che è il vero regista assoluto dei risultati .
Gianluca Petrachi, leccese, amico e ex compagno di squadra di Antonio Conte, classe 1969, ex giocatore, centrocampista, tornante di destra, con una carriere decorosa fra lega pro, allora serie C, e serie B, tanto sud, Nola, Taranto, Lecce, poi anche Arezzo, con diverse presenze anche in A, dove ha esordito proprio con la maglia granata del Torino, ed ha collezionato una sessantina di presenze pure con Cremonese, Ancona e Perugia e si è tolto lo sfizio di fare pure un’esperienza in Inghilterra, nello storico club del Nottingham forest, serie B inglese.
Lo ricordo come un buon giocatore ed aveva una particolarità, era l’unico giocatore di quei tempi che aveva come procuratore una donna, Silvia Patruno, pure lei leccese, in seguito sposo’ il giornalista televisivo di Mediaset Bartolomucci, ora separati.
Petrachi smette di giocare nel 2003 e diventa tem manager nell’Ancona di Pieroni, poi diventa ds a Pisa dove vince il campionato di C con Piero Braglia, poi , sempre al Pisa in serie B l’incontro con Gianpiero Ventura, un grande campionato dove perdono la serie A solo ai play off con il Lecce.
Ventura viene chiamato da Cairo per rigenerare un Torino contestatissimo dai tifosi, e indica al presidente il nome di Petrachi che affianca all’inizio Rino Foschi, ma ben presto scalza il più esperto collega e diventa il vero braccio destro di Cairo, con il quale instaura anche una lunga e ben solida amicizia personale.
Petrachi è’ intelligente, lascia la scena a Cairo, non fa interviste, difficilmente va in TV, lavora nell’ombra ma vi garantisco che le scelte , le intuizioni, le scoperte del Torino sono tutte sotto la sua egida, anche se poi fa prendere i meriti a Cairo.
L’ultima cessione di Darmian al Manchester United, ma soprattutto aver puntato per il dopo Darmian su due giovani italiani di grandi prospettive come Zappacosta- Baselli, bruciando la concorrenza di Fiorentina e Milan, è la dimostrazione di una società guidata con idee moderne e lungimiranti.
di Vanni Puzzolo, dall’idea di Vanni Zagnoli.