https://luciogiordano.wordpress.com/2015/08/04/calcio-chi-e-al-comando-delle-squadre-di-serie-a/
(v.zagn.) Questo è un lavoro di Vanni Puzzolo che speravo di pubblicare su testate di prestigio, non qui. Spero ancora di piazzarla almeno su siti nazionali. Intanto, grazie al procuratore-giornalista.
di Vanni Puzzolo
Tutte le società di serie A sono società per azioni, qualcuna è pure quotata in borsa, ma ognuna ha un suo organigramma tecnico, con dei responsabili del mercato: alcune sono più snelle, altre invece si sono dotate di una struttura più complessa, ma vediamo nel dettaglio chi decide o in che percentuale decide sulle strategie e sulle scelte di mercato.
ATALANTA. Comanda il presidente Antonio Percassi, ex difensore roccioso, classe 1953: ha giocato con la Dea dal 1970 al 1977, una breve parentesi pure a Cesena, si è ritirato nel 1978.
A carriera calcistica finita lascia il calcio e comincia a fare l’imprenditore e con grande successo.
Nel 1991 alla morte di Bortolotti, storico presidente nerazzurro, corona un sogno e diventa presidente dell’Atalanta, ha il grande merito di scovare e portare con se Mino Favini, il mago del settore giovanile a cui si deve il grande splendore del settore giovanile bergamasco.
Nella stagione 1993/94, dopo un campionato fallimentare, culminato con la retrocessione, si dimette e lascia il comando a Ivan Ruggeri.
Nel 2010 riprende le redini dell’Atalanta subentrando al figlio di Ruggeri, Alessandro, che reggeva la società al posto del padre, colpito da ictus e in seguito è deceduto.
Con lui di nuovo al comando, Atalanta sempre in A, da qualche anno viene affiancato dal figlio che sempre più figura nelle scelte societarie e strategiche di mercato.
Al momento ha un direttore generale, Pierpaolo Marino, avellinese classe 1954, ex arbitro, giornalista, che ha iniziato prestissimo la carriera di dirigente sportivo, in quanto prediletto di Italo Allodi. Che lo portò al Napoli giovanissimo, il Napoli di Maradona.
Marino si occupa molto di società, di budget, nella parte sportiva non incide tantissimo, diciamo un 35 %, il duo Percassi &figlio incidono un 25% , anche se poi le decisioni importanti vengono prese da loro.
Dalla scorsa stagione è stato chiamato all’Atalanta come responsabile dell’area tecnica, Giovanni Sartori, storico direttore sportivo tutto-fare del Chievo dei miracoli, abituato a decidere tutto e a lavorare da solo e con il potere decisionale assoluto che gli ha sempre concesso il presidente veronese Campedelli.
C’era molta curiosità fra gli addetti ai lavori nel vedere come Sartori (classe 1957 ex giocatore del Milan) si sarebbe coadiuvato con Marino, abituato pure lui ad avere poteri decisionali, si può dire che dopo un anno di convivenza ognuno dei due ha ridotto il suo potere e che Percassi è stato abile ad ottenere il meglio da entrambi .
Nello staff tecnico figurava anche Gabriele Zamagna, riminese, classe 1963, ex giocatore di rimini e Parma, pupillo di Arrigo Sacchi, ma il suo ruolo è stato decisamente ridimensionato e quest’anno è uscito dallo staff.
BOLOGNA. Dallo scorso dicembre proprietà cambiata con il duo italo-americano Saputo-Tacopina, ma loro non si occupano di mercato. Responsabili della società area tecnica e amministrativa sono i due amiconi Claudio Fenucci amministratore delegato e Pantaleo Corvino responsabile area tecnica, che erano già stati assieme e fatto le fortune del Lecce.
Fenucci, romano classe 1960, dopo aver lavorato a Lecce, ha ricoperto per diversi anni la carica di amministratore delegato della Roma, anche con la nuova proprietà americana, è un manager molto abile, molto stimato in lega, gestisce di fatto la societa, determina il budget.
Corvino, classe 1949, anche se i suoi genitori lo hanno registrato solo a gennaio del 1950, nativo di Vernole, un paesino nel Salento, ex ufficiale dell’aeronautica, ha fatto tanta gavetta nei dilettanti e nella lega pro, in particolare nel Casarano, poi il grande salto al Lecce e quindi alla Fiorentina, ama fare tutto da solo, ha potere decisionale e decide al 100%.
Completa lo staff tecnico l’ex calciatore Di Vaio, ufficialmente l’uomo vigile della proprietà, agisce da club manager, fa da collante fra la squadra e la società ma non ha nessun potere decisionale.
CARPI. Al suo esordio in serie A, ha una struttura snella, si presenta senza il suo uomo dei miracoli, Giuntoli, che dopo averlo condotto dalla C alla A, ha accettato le lusinghe di De Laurentiis ed è passato al Napoli.
Il responsabile dell’area tecnica è ora Sean Sogliano, figlio d’arte, suo padre Riccardo è stato uno dei più grandi e stimati direttori sportivi italiani, Sean, nato ad Alessandria, una delle città dove il padre ha fatto il ds, classe 1972 ha chiuso nel 2004 una discreta carriera di calciatore, terzino arcigno, marcatore ruvido, arrivando anche alla serie A con l’Ancona, dopo diversi anni di B a Perugia e Torino e altri di C a Ravenna e Lucchese.
Viene dall’esperienza di Verona, molto positiva, aveva fatto molto bene pure a Varese portando la squadra dai dilettanti alla B e sfiorando la serie A in coppia con Sannino allenatore, poi la chiamata prestigiosa di Zamparini a Palermo, ma durata poco, i suoi metodi ruvidi e la sua abitudine a lavorare con piedi poteri poco si addicono al modo di lavorare del patron del Palermo.
A Carpi, come ho detto, trova una struttura snella, un presidente che non si occupa della parte tecnica, Claudio Caliumi, l’amministratore delegato nonché patron Stefano Bonacini, titolare del marchio Gaudi’, abituato pure lui a non interferire, e alcuni suoi fidi scout che si è portato da Verona, quindi totale autonomia, come piace a lui.
CHIEVO. Dopo anni di gestione Sartori-Campedelli, l’anno scorso si è consumato improvvisamente il divorzio, e non si è mai capito se sia stato un vero divorzio o una separazione consensuale, sta di fatto che Sartori è emigrato a Bergamo e al suo posto viene promosso Luca Nember, che era entrato nello staff di Sartori l’anno prima, da dove era arrivato dopo un esperienza di ds al Lumezzane.
Bisogna dire che al primo anno ha lavorato bene, ottenendo una bella salvezza anticipata e valorizzando giovani, sinceramente lo conosco poco, appartiene alla nuova generazione, (ed io purtroppo alla vecchia), ma conoscendo Campedelli credo che pure lui abbia abbastanza autonomia, anche se tutto passa sotto l’egida del sig. Paluani.
EMPOLI. Anche qui società snella, il presidente Fabrizio Corsi , empolese doc, ormai è un istituzione, guida la società da decenni con serietà, sobrietà, parsimonia, non fa mai il passo più lungo della gamba, riesce a rimanere spesso in A, ogni tanto retrocede, ma rimane poco in cadetteria e torna su, bilanci perfetti, insomma società modello.
Alla responsabilità tecnica, dopo anni di “dittatura” di Pino Vitale, factotum per anni e plenipotenziario di Corsi, ora in cabina di regia figura Marcello Carli, pure lui empolese, e per anni secondo di Vitale e responsabile del settore giovanile, passano gli anni ma la politica non cambia, tanti giovani, costo del lavoro compatibile e soprattutto acquisti mirati, ora non c’è più mister Sarri, pure lui proveniente dal settore giovanile, vedremo cosa riuscirà a fare Gianpaolo, al quale viene data una nuova importante chance in serie A
INTER. Società complicata, difficile capire se comanda ancora Moratti o Thohir, una cosa è certa responsabile dell’area tecnica e’ Piero Ausilio, classe1974 napoletano, da responsabile del settore giovanile, a vice Branca poi promosso a ds, assieme a lui il direttore generale Marco Fassone, in carica dal 2012, classe 1964 piemontese di Pinerolo, con passato alla Juventus e al Napoli, difficile dire quanto contino, sicuramente si occupano del mercato e riferiscono agli uomini di Thohir, dopodiché arriva la decisione.