A distanza di 10 anni da calciopoli il deposito da parte della Cassazione delle motivazioni della sentenza su Giraudo con rito abbreviato apre degli scenari clamorosi e impensabili .
Andrea Agnelli continua a sventolare a mo’ di minaccia una richiesta plurimilionaria avanzata dalla Juventus alla Federazione Italiana per i danni che le sarebbero stati arrecati dai provvedimenti presi dalla giustizia sportiva verso la sua società .
Tavecchio dal giorno del suo insediamento in via Allegri si è sempre detto fiducioso di poter riappianare in maniera amichevole tale spiacevole contenzioso.
La Suprema Corte nelle motivazioni depositate ieri stabilisce due cose importanti: Giraudo è prescritto, ma di fatto rimane colpevole perché è stato provato che influiva e condizionava in vari modi le griglie arbitrali e le designazioni.
La seconda cosa importante stabilità dalla suprema corte è che Giraudo e la Juventus, di cui era amministratore delegato con poteri di firma, dovranno essere chiamati in sede civile a risarcire i danni provocati al Bologna e alla Figc,
Quindi è come il gioco dello oca, la Juventus chiede i danni alla Federazione, il Bologna che si era costituita parte civile viene legittimato a chiedere i danni a Giraudo e alla Juventus che legalmente rappresentava. E stessa cosa può fare la Federazione guidata da Tavecchio, che però vuole trovare una soluzione amichevole.
Il presidente come ne uscirà?
Di Vanni Puzzolo
(v.zagn.) Caro Vanni, lasciamo lavorare il presidente federale e il suo ufficio legale. Non lo demonizzo.
Si ne sono convinto pure io, e troveranno una soluzione bi partizan, ma devi ammettere che la situazione è’ buffa, e mi sembrava giusto segnalarla!
Assolutamente, Vanni, ci mancherebbe. Anzi, ho sbagliato, ieri, oggi, a non segnalare la sentenza della Cassazione. Per motivi professionali e non solo, io stimo il presidente Tavecchio. Piuttosto, Vanni, aspetto un tuo intervento sulla mia traccia su Platini alla Fifa e un italiano alla Uefa.
Anzi, aspetto che prima devo valorizzare lo studio sul mercato. Aspetta, ciao