Il calcio del procuratore Puzzolo: “Forza Basso, scala anche questa montagna, io ci sono passato nel ’97 e ti dico che servono le 3 c”.

Il procuratore romagnolo Vanni Puzzolo
Il procuratore romagnolo Vanni Puzzolo

(v.zagn.) Non conoscevo la storia personale di Vanni Puzzolo, a maggior ragione è un onore per noi averlo qui, ogni giorno.

di Vanni Puzzolo

Era il 1997, a febbraio doveva nascere il mio secondo figlio, a marzo  avrei compiuto 40 anni. Ero allora, senza presunzione, uno dei primi 10 procuratori italiani, all’apice del successo: guadagnavo tanto, lavoravo altrettanto, facevo 130 chilometri al giorno, ero praticamente sempre in viaggio.

Guidando mi accorsi che nel fare retromarcia, mi faceva male il collo, allora la telecamera incorporata non c’era ancora, con calma, una mattina andai a Cesena a fare una visita dall’otorino, nel frattempo nel collo mi era venuta una grossa bozza.

Vidi subito dalla faccia dell’otorino che la cosa non era proprio una sciocchezza, mi fece subito un ago aspirato e mi disse di recarmi subito a farlo analizzare, ma la sua faccia non prometteva nulla di buono.

Due giorni dopo il terribile esito: linfoma non hacking, alto grado di malignità .

Pensavo di essere su scherzi a parte, ma era tutto vero.

Il mondo ti crolla addosso, ti viene una grande rabbia, imprechi, pensi perché  proprio a me? Perché proprio ora? Ma non c’era tempo per piangersi addosso, bisognava cominciare a curarsi, cominciare a lottare, ma prima feci una scelta, ponderata, ma la feci.

Decisi di rendere pubblica la cosa, chiamai un giornalista di fiducia, Massimo Pandolfi del Resto del Carlino e spiegai pubblicamente cosa avevo: lo feci per un motivo, volevo evitare speculazioni e cattiverie, nel nostro mondo abbondano. In fondo non avevo nessuna colpa, perché non dirlo?

Ognuno di noi vive la propria intimità con pudore, con riservatezza, e forse è giusto così, ma se sei un personaggio pubblico, non lo puoi fare, non puoi scappare, devi affrontare la situazione e mettere in campo le tre C … Coraggio per affrontare la situazione… Costanza per curarti… Cul… per riuscire a vincere un male subdolo!

Ecco perché Ivan Basso ha fatto bene, ha affrontato la cosa di petto, se avesse detto mi ritiro per motivi personali sapete quante illazioni avrebbe suscitato? Quante speculazioni?

Per la cronaca io le tre C le ho usate tutte e ho vinto, ci ho messo del tempo, ho sacrificato qualcosa, ma alla fine ci sono riuscito, ora si può, il male non vince sempre, anzi ora la medicina ha fatto passi in avanti significativi, ecco perché lo dico a voce alta: forza Ivan, questa è un’altra gara, difficile, come una crono scalata, ma superabile, e tu hai scelto la strada giusta, hai già usato la prima C, il coraggio, le altre due verranno.

Acerbi, il calciatore del Sassuolo, ha dimostrato ultimamente che si può, è riuscito addirittura ad esordire in Nazionale, ecco questa è la strada giusta… Non rimane che seguirla.

 

 

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