Improvvisiamo un mini processo a Gianlorenzo Blengini, l’uomo degli argenti, olimpico e di coppa del mondo e del bronzo europeo 2015. Fallisce il podio in due World league (quest’anno ultimo) e agli Europei di Polonia, fuori 3-0 contro il Belgio: 25-21, 25-11, 25-23. Come Mencarelli con la nazionale femminile, a Euro 13, pure ai quarti. I fiamminghi sono alti e forti, piazzano muri, facendo pagare all’Italia le rinunce a Zaytsev, Juantorena (gli andava chiesto un sacrificio, il russo Antonov è l’anello debole) e a Birarelli. Blengini ha la colpa di non creduto in a Sabbi, bombardiere di superlega, per non discutere Vettori, lontano dallo status di miglior martello al mondo, nel 2013. Le musica di Katovice elettrizza, ma all’Italia resta solo Giani, ct della Germania, capace di rifilare il 3-1 alla Cechia, che aveva eliminato la Francia campione. L’altra sera era caduta la Polonia di De Giorgi, 3-0 con la Slovenia, crollata con la Russia a Cracovia. Dove la Serbia di Grbic, coach a Verona, regala la Bulgaria. Domani le semifinali, Russia-Belgio e Serbia-Germania, si va verso la finale fra gente dell’est. Fra un anno il mondiale in Italia e Bulgaria, il 2017 è da 5.
Vanni Zagnoli