Vanni Zagnoli
“Papà, andiamo”. Mentre Damiano Tommasi si racconta, in sottofondo si sente la voce di uno dei 5 figli, probabilmente Emanuele, 7 anni, il più piccolo. E’ sera e l’ex esterno della Roma lancia su facebook, instagram e twitter ”3 idee per il calcio”, #cambiamoilcalcio.
Presidente, qual è il suo programma elettorale, come candidato alla presidente della Figc?
“Vogliamo organizzare la federazione sulla falsariga di una squadra di club, con un’esperienza sportiva forte, trasferita dal settore giovanile alla nazionale. Un buon modello con le giovanili aiuterebbe anche l’Italia. E poi ci sono le seconde squadre, coinvolgendo la serie A su base volontaria, il progetto andrebbe calibrato sulla C, per renderla formativa”.
Quando partireste?
“Già con la prossima stagione, alternando le seconde squadre ai ripescaggi eventuali, in base alla graduatoria. Dipende da quanti posti si verranno a creare, naturalmente speriamo che nessun club salti”.
Chi sarebbe già pronto?
“Hanno interesse le squadre in Champions, ma anche chi è in Europa league vuole giovani pronti all’esigenza di avere in casa una seconda squadra, senza mandarli in prestito”.
Come sarà, invece, la sua squadra?
“Espressione anche delle componenti della federazione, ci sono ruoli e competenze da individuare. Al club Italia arriveranno persone che vengono dal campo, con esperienza e conoscenze”.
Avranno un ruolo Baggio o Paolo Maldini? E Totti?
“L’obiettivo è coinvolgere chi ha portato tanto all’azzurro, sul piano tecnico, e non solo nel club Italia. Servono competenze a supporto dei giovani e anche in quel tassello, delle seconde squadre”.
Mai nelle federcalcio dei grandi Paesi ci sono stati ex giocatori?
“Boniek è tuttora al vertice della Polonia (che però ha un campionato di secondo piano, ndr), mentre lo spagnolo Angel Maria Villar è stato per 11 anni all’Athletic Bilbao: adesso là andranno alle elezioni, ma è pure vicepresidente Uefa”.
Dove Platini arrivò al vertice, ma due anni fa venne defenestrato…
“E partì da vice della federazione francese”.
Ad Albertini andò male, l’assalto alla poltrona federale, perchè lei dovrebbe vincere?
“Il momento è molto diverso, dopo Italia-Svezia qualcosa va cambiato. Un ex calciatore può dare contenuto tecnico al progetto sportivo. Il corpo elettorale rimane (20% contro il 51% assommato da Lega Pro e dilettanti, ndr), dunque è complicato, anche per questo sarebbe una grande novità”.
Ha appianato i dissidi con Ulivieri?
“Anche nella precedente elezione, il presidente dell’assoallenatori dichiarò che, se si fosse candidata uno delle componenti tecniche, l’avrebbe appoggiata. Non ce ne fi bisogno, perchè vinse Tavecchio, su Abodi. Ora c’è stato un riavvicinamento, ma è dovuto, perchè calciatori e tecnici non posso che coesistere”.
Gravina si candida, probabilmente anche Sibilia, ma la Lega di A chi esprimerà, come candidato?
“La volontà è dare a tutti a tutti rilevanza, sapendo dei ruoli, in base anche alle percentuali elettorali. Dal dopo Italia-Svezia sono rimasti gli stessi componenti del consiglio, ora si aspettano le elezioni dei consiglieri federali. Dobbiamo essere bravi a innovare strategie e operatività, pur essendo gli stessi”.
Quali riforme operate?
“Andranno definite con le leghe. La serie A deve contare più del 12% attuale, nel corpo elettorale”.
Da un mese il Var divide, quanto gli arbitraggi nella storia…
“E’ un anno di test, valido, ma evidenzia le difficoltà. Il grande supporto non toglie spazio alle polemiche, almeno però all’animosità in campo. E fa luce sui casi più discussi”.
Tommasi, chi vorrebbe come ct? Ancelotti aveva rifiutato, con Tavecchio…
“I grandi nomi ci sono, a giugno scadono i contratti, perciò sarà più facile avere più soluzioni. Al di là dell’under 21 verso Euro 19, Di Biagio prepara le prossime amichevoli dell’Italia, sarà di supporto e magari darà indicazioni al prescelto”.
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Da “Il Giornale di Sicilia”