Vanni Zagnoli
Molto in teoria, non ci sarebbe partita, fra Palermo e Sassuolo, in questo momento. A favore dei neroverdi, al lavoro da quasi due mesi, per raggiungere i gironi di Europa league. Un anno fa vinsero al Barbera con Floccari, ma non erano così accreditati. Adesso vengono dal sesto posto, con tutte le grandi fermate, e dalle goleade al Lucerna (1-1, però, in Svizzera) e alla Stella Rossa.
Anche senza Vrsaljko, all’Atletico Madrid. Così in fascia destra il turnover prevede l’esordio di Pol Lirola, 19enne spagnolo finalista Primavera e vincitore del Viareggio con la Juve, al posto di Gazzola. Nicola Sansone da una settimana gioca pure in Spagna, nel Villarreal, viene sostituito da Matri, da anni più bello che utile, ma possibile debuttante nel finale. Intanto a sinistra sorprende Matteo Politano, romano, ex romanista, spettacolare assieme a Berardi contro i serbi, con assist, gol e pali. Ecco, Berardi è al miglior momento della carriera, avviluppante e pungente. Manca giusto l’uomo forte di centrocampo, Duncan, già sostanzioso nella Sampdoria. Esordisce allora in A Stefano Sensi, passato dal San Marino (come il desideratissimo Diawara, del Bologna) al Cesena e alla comproprietà con la Juve.
“Vediamo chi giocherà fra lui e Mazzitelli – spiega Eusebio Di Francesco -, o magari impiegherò entrambi”. Ma tre esordienti sarebbero un azzardo, al Barbera. E in avanti, Falcinelli e Trotta potrebbero subentrare negli ultimi minuti. “Giovedì, Falcinelli mi è piaciuto, da esterno”.
Tutto questo mentre il Palermo è incompleto e a rischio di B. “Neanche noi ancora siamo a posto. I rosanero hanno giovani vogliosi di brillare. Ho visto la partita con il Marsiglia e poi l’1-0 in coppa Italia con il Bari: mi ha colpito Aleesami, grande spinta e ottime qualità tecniche”.
A contenerlo non ci sarà l’unico siciliano del Sassuolo, Emanuele Terranova, in recupero dopo il terzo infortunio grave della carriera. “Da tantissimo non si allena con il gruppo, lo aspettiamo”.
L’unico vantaggio per il Palermo è la desuetudine emiliana al doppio impegno settimanale. “Non solo: siamo fuori casa, in un ambiente caldo. E la prima di campionato nasconde insidie, al punto che un anno fa abbiamo battuto il Napoli, poi da scudetto. Anche stavolta c’è tanta voglia di iniziare bene, sarebbe fondamentale. Il Palermo ha consumato meno energie, noi dobbiamo recuperare anche mentalmente, e magari sarà brillante con la preparazione calibrata a un buon avvio”.
Di Francesco è alla 5^ stagione nel Modenese, il più fedele della serie A. “Mentre il Palermo cambia allenatore più spesso, per scelta del presidente. Avere continuità di lavoro aiuta”.
Il patron Squinzi chiede la Champions, in fondo la ventilava già nello scorso decennio, quando il Sassuolo era in Lega Pro… “Sa come stimolarci e anch’io lo faccio, ma altre squadre sul mercato e come stipendi spendono tanto di più. Restiamo umili, con giovani nuovi, per confermare l’Europa. Come la Juve vuole ripetere lo scudetto”.
Al quarto anno di A, il Sassuolo è come fosse sempre alle olimpiadi. “A me – conclude Di Francesco – hanno colpito i tennisti. Monica Puig, prima medaglia per Porto Rico, e Del Potro, finalista da 140° al mondo”. Ecco, i neroverdi sono un po’ come quelle racchette. Raccattano punti con tutte.
vzagn