Reggio Emilia
Nel primo anno di serie A, il Sassuolo si salvò nonostante un parziale di 14 sconfitte in 17 gare, che portò all’esonero di Eusebio Di Francesco. Il -8 del Palermo dall’Empoli è in linea con il ritardo dei neroverdi nell’inverno 2014, ma in Emilia arrivarono 11 rinforzi.
“Mi aspettavo una partenza rosanero forte – spiega l’allenatore che era stato cercato dal Milan, la scorsa primavera -, tuttavia la squadra ha reagito bene, senza perdere i meccanismi nonostante abbiamo cambiato sistema di gioco. Anche con Defrel abbiamo proposto il 4-2-3-1, siamo tornati al 4-3-3 con l’ingresso di Duncan. Ho cambiato le uscite difensive e modificato qualcosa nei primi 20’”. Il gol aveva sorpreso la difesa modenese. “Diamo merito a Nestorovski, ma l’errore più grande è dei due centrali, troppo aperti: dovevano essere più stretti su quella giocata”.
E’ stato un messinese, Antonino Ragusa, a capovolgere la partita. “Ci ha abituato a queste prestazioni, è in grande crescita, uno di quelli che attacca meglio la profondità. Matri tende ad aprirsi sull’esterno e io non voglio, contro i rosanero la lavorato tanto bene dentro l’area. E Berardi è illuminante nei primi due passaggi”.
Ragusa è cresciuto nel Giardini Naxos, fra i 10 e i 16 anni. Dopo 10 squadre cambiate è titolare in A: “Il 2-1 – sottolinea l’esterno – è frutto di uno dei tagli che ci chiede il mister, poi ho approfittato dell’indecisione fra Morganella e il portiere”.
Alessandro Matri non segnava da ottobre, dall’1-1 allo scadere di Bologna. “La vittoria non era scontata – racconta -. Il Palermo è in difficoltà, ma non era una partita semplice, dal momento che ci siamo trovati subito in svantaggio. Siamo stati bravi a reggere e a ribaltare il risultato già nel primo tempo. Nella ripresa loro hanno cercato il pareggio, si sono sbilanciati e ci hanno lasciato spazio”.
Vanni Zagnoli