Il Giornale, scherma. Il secondo oro di Paolo Pizzo nella spada, il tumore al cervello a 13 anni, le 4 donne della vita sportive. Irene Vecchi bronzo nella sciabola. Si va verso il podio in ogni arma e in entrambi i generi, l’unica incognita è la squadra di sciabolatori

 

Paolo Pizzo (rainews.it)

http://www.ilgiornale.it/news/sport/pizzo-fa-bis-sua-spada-ancora-doro-1423581.html

Vanni Zagnoli
I mondiali di scherma sono alquanto compressi e così da Lipsia arrivano due medaglie al giorno per l’Italia, schiacciate in tv fra gli sport acquatici e gli Europei under 20 di atletica.
Paolo Pizzo è d’oro e Irene Vecchi di bronzo. Il siciliano era stato iridato a Catania, nel 2011, a 34 anni nella spada resiste, d’altra parte è l’arma che consente maggiore longevità. Neanche quasi importa la finale, perchè l’etneo ha vinto a 14 anni la sua battaglia per la vita, battendo un tumore benigno al cervello, per una storia divenuta ora successo letterario. Il successo in pedana passa attraverso l’assalto all’estone Novosjolov: la flash funziona, le maschere restano giù, fa caldissimo e il nostro è sempre abbronzatissimo. Mancano isterismi e ricostruzioni discutibili del presidente di giuria. Siamo migliorati, sul piano arbitrale. E’ l’arma del colpo doppio, per cui sull’11-8 è favorito il nostro dalla simultaneità che avvicina a quota 15. Subisce tuttavia lo 0-5 e sul 12-13 sembra persa. Ne azzecca invece tre in sequenza e chiude. Bacerà la pedana, era stato argento agli Europei. E’ sposato con la romana Lavinia Bonessio, sino all’anno scorso azzurra di pentathlon moderno, anche le zie Donatella e Tiziana e mamma Liliana (volley) erano sportive professioniste. In Germania il percorso è accidentato, con appena 1-2 stoccate di vantaggio su due russi, 4 all’olandese e una sola al francese Lucenay. Che negli ottavi ne aveva infilate 4 più di Enrico Garozzo. Stop allo stesso punto per il terzo catanese, Marco Fichera, 9° per colpa dell’altro transalpino, Jerent. Che nei 16eesimi aveva estromesso Andrea Santarelli.
Tranquilli, siamo da finale a squadre, partendo dall’argento di Rio.
Irene resta di bronzo nella sciabola, per l’uscita in semifinale con la tunisina Azza Besbes. Il nord Africa non è competitivo, nello sport azzurro più medagliato di sempre, e la livornese era già al riparo, sull’8-0. Sul 14 pari Vecchi si fa infilare, già a Budapest 2013 era stata terza. Nei quarti abbatte la tedesca Limbach di 4. Decima Rossella Gregorio, sopraffatta di 4 dall’ucraina Kharlan. Ai sedicesimi di finale l’uscita della debuttante Martina Criscio e di Loreta Gulotta. Ecco, a squadre firmeremmo per il podio. Comunque sarebbe bello andare a medaglia in ogni arma e con ogni sesso. Per questo aspettiamo la squadra di sciabolatori e, oggi, il fioretto maschile e la spada muliebre.

 

Related Posts

Leave a reply