Nella foto, il neroverde Marcello Gazzola
Vanni Zagnoli
Reggio Emilia
Il Sassuolo è bello e alla ripresa del campionato andrà a Torino a punteggio pieno, con la Juve. Che storia, eh? Il Sassuolo, tutto il Sassuolo del mondo. Viene in mente quando il Chievo e prim’ancora l’Udinese erano in testa alla serie A a punteggio pieno o giù di lì, emozioni, in un caldo atroce, in uno stadio Mapei che rivaleggia con la Juve a tutto tondo. Fra l’altro, il Sassuolo è una Juve-bis, perché è totale la sintonia fra l’ad bianconero Marotta e il ds Guido Angelozzi, reuccio del mercato in seconda fascia, in passato, e adesso felice satellite piemontese.
Per la verità, ieri sera il Pescara era più avviluppante dei neroverdi. Massimo Oddo è stato campione del mondo, tagliò i capelli a Camoranesi, a Berlino, e si fece lo shampoo, ora lo fa agli avversari. “E ian chapèe la bàla”, si dice in dialetto reggiano. Cioè i neroverdi sono stati disorientati, hanno preso la sbornia con le giocate degli adriatici. Che non è detto si salvino, ma raramente si è vista una matricola giocare tanto bene. Il 2-2 con il Napoli è abbacinante, il 2-1 reggiano non inquieta. Perché arrivato contro la squadra dell’estate, trionfatrice dei playoff.
Eusebio Di Francesco è abruzzese, là ha la famiglia albergatrice e lui stesso da ragazzo aiutava come cameriere, per 35’ ha sofferto tremendamente la matricola biancazzurra, molto più che il Lucerna, il Palermo e la Stella Rossa. Incide anche il fattore campo, poiché la tifoseria emiliana è tiepida, sovrastata dal calore ospite. Qua c’è una Reggio d’Emilia che tifa ancora Reggiana, in Lega Pro, e contro i sassolini. In duemila si sono tolti sassolini giovedì, alla festa di presentazione granata, offendendo il sindaco Luca Vecchi, di sinistra, reo di non cacciare il Sassuolo dalla città del primo Tricolore, dove invece porta tanto, molto più del basket. Che difatti è pure sponsorizzato Mapei.
In tribuna il presidente pescarese Sebastiani spera nella seconda salvezza della storia, l’unica arrivò con Junior e Sliskovic, in panchina c’era Gianni Galeone, adesso il mite Oddo. Molto più tecnico da allenatore che da esterno di Lazio e Milan.
Resta qualche perplessità sulla fase difensiva del Pescara, alla 7^ stagione in A, ma la pericolosità è accertata da due iniziative a testa di Caprari, Verre e Brugman. Sull’altro fronte il gol arriva alla prima occasione, con il mancino Defrel, servito da Duncan. Anche nella ripresa tanto Pescara, Consigli salva anche su Biraghi. Il Sassuolo è persino cinico, la 6^ grande, con il 7° gol stagionale di Berardi. Perché non debutta in nazionale? Il Pescara segna con Manaj, che poi sbaglia il 2-2.
Sassuolo-Pescara 2-1
SASSUOLO (4-3-3): Consigli 7; Gazzola 6, Cannavaro 5,5, Acerbi 6,5, Peluso 6; Biondini 6,5, Magnanelli 6, Duncan 6; Berardi 6,5 (39’ st Antei sv), Defrel 6 (29’ st Matri 5,5), Politano 5,5 (19’ st Ragusa 5,5). Allenatore: Di Francesco 6.
PESCARA (4-3-2-1): Bizzarri 6; Zampano 6,5, Campagnaro 6, Gyomber 5,5, Biraghi 6,5; Cristante 6, Brugman 6,5 (30’ st Mitrita 6,5), Memushaj 6 (30’ st Manaj 6); Benali 6,5 (20’ st Bahebech 6,5); Verre 6, Caprari 6,5. Allenatore: Oddo 6,5.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6,5.
Reti: 29’ pt Defrel, st 23’ Berardi, 37’ Manaj.
Note: ammoniti Acerbi, Brugman, Campagnaro, Biondini. 8mila spettatori. Recupero: pt 0’, st 5’.
A cura di Giangabriele Perre