Vanni Zagnoli
Reggio Emilia
Un anno di Simone Inzaghi alla Lazio, domani, il bilancio è da 8, ieri da 7, via. Ci sta la vittoria perchè a mezzora del Sassuolo fa da contrappunto un’ora biancoceleste, con lampi neroverdi, soprattutto alla fine. La testa era inizialmente al derby di martedì e solo i 2mila della curva nord sono davvero in giornata. Biglia impatta male, con un errore non da top regista, Lulic deve rimediare e viene ammonito. E’ il segnale di una Lazio assente, giochicchia con soluzioni rasoterra ma scolastiche. Quando Aquilani lancia Berardi, si capisce che qualcosa accadrà. Per tanti rigori negati al Sassuolo, stavolta Giacomelli lo concede, il tocco in uscita di Strakosha è da punire e mostra la differenza tra l’azzurro Marchetti, infortunato, e il portiere albanese di 22 anni. Domenico Berardi non segnava in A da agosto, il patron Squinzi lo lascerà solo per 50 milioni. Contro il Milan aveva sbagliato dal dischetto, come con la Roma e la Sampdoria la scorsa stagione, Di Francesco non cambia il rigorista e fa bene. La difesa biancoceleste è distrattissima, Defrel ha una palla unica, su lancio di Cannavaro mancato da de Vrij, il tocco lento sfiora il palo. Anche Lirola dal fondo ha la chance del raddoppio. La Lazio gioca sottoritmo, sembra la versione di Cagliari e questo atteggiamento sarà pericoloso, con la Roma, nonostante il 2-0. Pareggia nel momento migliore dei sassolini, arrestandone il lungo possesso palla. Milinkovic per Immobile, che apre a destra, la palla torna a Felipe Anderson, il 9° assist stagionale è splendido e vale la 20^ rete di Ciro Immobile in un anno laziale nell’èra Lotito: batte il record di Tommaso Rocchi, in tribuna per Sky. E’ avanti rispetto ad Acerbi per centimetri, fanno 50 gol in A e 200mila euro di stipendio in più. Un paio di minuti e tocca sull’assist di Lulic, Cannavaro salva in acrobazia, con l’aiuto della traversa.
La ripresa è più normale, con la prevalenza biancoceleste, da vera quarta forza del campionato e Immobile a puntare sempre Lirola. Gli attacchi leggeri sono spettacolari, il Sassuolo corre spensierato, forte del doppio di punti sulla zona retrocessione e anche orgoglioso del torneo di Viareggio vinto dai giovani, premiati per 4 volte dai rigori. Il ritmo scende, Hoedt non gradisce la sostituzione e Inzaghi lo incenerisce con lo sguardo. Radu chiude da centrale, il ritmo scende, la Lazio una palla match, un contropiede condotto da Keita ma non finalizzato da Felipe. A destra lo spagnolo Patric spinge che è un piacere, è una bella sorpresa. I cambi sono azzeccati, perchè l’azione dell’1-2 è di Lukaku per Keita, lo spagnolo apre alla Neymar e Lombardi sfugge a Dell’Orco. Crossa e Acerbi fa autogol, pressato da Parolo. Da situazione di vantaggio, il Sassuolo dilapida 18 punti, un record. Al 90’ il colpo di testa di Pellegrini meriterebbe il 2-2, sul servizio di Duncan. La traversa salva Inzaghi, è proprio il suo anno. Il -3 dal Napoli è rimarginabile, tantopiù con il confronto diretto di domenica. Il Sassuolo è alla 5^ sconfitta interna di fila, primato negativo. Ma Di Francesco è richiestissimo.
SASSUOLO-LAZIO 1-2
Marcatori: 26’ pt Berardi rig, 42’ pt Immobile; 38’ st Acerbi aut.
SASSUOLO (4-3-3): Consigli 6; Lirola 5, Acerbi 5,5, Cannavaro 6, Dell’Orco 6; Pellegrini 6, Aquilani 6, Missiroli 6 (19′ st Duncan 5,5); Berardi 6, Defrel 5 (25′ st Matri 5), Politano 6,5 (39′ st Ragusa sv). All. Di Francesco 6.
LAZIO (4-3-3): Strakosha 5,5; Patric 6,5, de Vrij 5,5, Hoedt 5,5 (13′ st Lukaku 6,5), Radu 6,5; Milinkovic-Savic 5,5, Biglia 6, Parolo 5,5; Felipe Anderson 6,5 (33′ st Lombardi 6,5), Immobile 7, Lulic 6 (13′ st Keita 6,5). All. Inzaghi 6,5.
Arbitro: Giacomelli di Trieste 6.
Ammoniti Lulic, Strakosha, Pellegrini, Hoedt, Lirola e Keita. Spettatori: 12737.