Il Giornale, Europa league. Le semifinali con le spagnole a caccia del poker di finaliste: il Siviglia viene da 4 successi in un decennio, a Vila-Real si cerca la prima finale. Lo Shakhtar gioca a Leopoli per la guerra, Lucescu vinse due coppe. Il Liverpool non è senza Premier dal ’90

Unai Emery, tecnico del Siviglia
Unai Emery, tecnico del Siviglia

C’è anche l’Europa di realtà eccezionali, nel rapporto bacino di utenza-budget-risultati.

Stasera (21,05, Sky) le semifinali, Shakhtar Donetsk-Siviglia e Villarreal-Liverpool. Gli ucraini sono guidati da Mircea Lucescu, 71 anni, già vincitore della Supercoppa europea con il Galatasaray (Turchia) nel 2000 e della Uefa con lo Shakhtar, nello ’09, da un biennio a causa della guerra non gioca più a Donetsk, adesso a Leopoli. Il Siviglia viene da 4 Europa league in un decennio, è d’esempio per I’italia che non se l’aggiudica dal ’99, con il Parma. Da due edizioni il profeta è Unay Emery, origine turca e calcio spettacolare, al punto che piaceva al Milan.
La base del calcio spagnolo è amplissima, con 4 semifinaliste complessive su 8, viene completata dal Villarreal, tornato il sottomarino giallo, come quando avvicinò per due volte la finale di Champions. Vila-Real è una realtà analoga a Sassuolo, tant’è che a Ferragosto le due cenerentole di Liga e serie A si affrontano sempre in amichevole. E in fondo anche il Liverpool è diventata una provinciale, senza scudetto dal ’90. I reds sono fra i club più titolati al mondo, eppure senza trofei europei dal 2005, quando batterono il Milan ai rigori a Istanbul. Da allora il calcio inglese ha vinto solo con il Chelsea, una Champions (più una con il Manchester United) e una Europa.
Vanni Zagnoli

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