Parma (3-5-2): 22 Iacobucci, 4 Mendes, 6 A. Lucarelli, 15 Costa, 33 Rispoli, 14 Galloppa, 21 Lodi, 8 J. Mauri, 11 De Ceglie, 99 Cassano, 17 Palladino. (83 Mirante, 92 Coric, 19 Felipe, 27 Santacroce, 18 Gobbi, 13 Ristovski, 70 Lucas Souza, 40 Sarr, 31 Mariga, 10 Belfodil, 9 Pozzi. All.: Donadoni. Squalificati: Acquah. Diffidati: Gobbi. Indisponibili: Mirante, Biabiany, Cassani, Ghezzal, Jorquera, Paletta, Coda.
Vanni Zagnoli
Il Parma ha lasciato ieri pomeriggio il ritiro di Roma per Palermo, Roberto Donadoni stavolta non fa conferenza stampa di vigilia ed è praticamente un inedito, nelle sue tre stagioni crociate.
Sono fuori dai convocati Biabiany (“Torno fra poco”, spiega su instagram, è fermo da settembre per i problemi al cuore), Cassani, Coda, Ghezzal e Jorquera e pure Mirante e il difensore centrale Paletta. Il portiere venerdì era migliorato, c’era qualche speranza che riprendesse il posto lasciato con l’Empoli a Iacobucci. L’italo-argentino non ha lavorato con il gruppo per l’intera settimana, dopo il mondiale non ha ancora giocato.
Torna a disposizione Lucarelli, pienamente recuperato dopo la panchina di domenica, al suo fianco la certezza è il reggiano Costa, mentre Pedro Mendes è appena favorito su Felipe, spesso artefice di errori decisivi. A centrocampo, la squalifica dell’ex Acquah (richiesto dall’Udinese) offre ancora spazio a Galloppa, che ha perso buona parte delle ultime tre stagioni ma è in vantaggio sul brasiliano Vieira De Souza, retrocesso nella serie B portoghese con l’Olhanense.
Sulla destra torna Rispoli, persino più abile di Ristovski in fase offensiva ma appena più solido nel contenimento: il macedone era stato determinante in negativo nel 4-5 con il Milan e pure sul raddoppio dell’Empoli. A sinistra De Ceglie dovrebbe rimandare in panchina Gobbi, che aveva perso la palla da cui è nato il primo gol in serie A di Vecino. Torna a disposizione Bidaoui, l’ex crotonese però non sarà titolare. Accanto a Cassano, potrebbe toccare nuovamente a Palladino, a 30 anni ancora in attesa di sbocciare per i problemi fisici: le alternative sono Pozzi (mai titolare nel Parma) e Belfodil, troppe volte deludente. Peraltro il franco algerino aveva segnato proprio al Barbera la sua ultima rete, a maggio del 2013, dunque è a digiuno da un anno e mezzo, addirittura.
Donadoni ha trovato tranquillità nel ritiro capitolino, punta almeno al primo pareggio della stagione, dopo le 10 sconfitte in 12 gare.
“Sono stati giorni tranquilli – spiega il dt Antonello Preiti – quello che ci voleva. Non vogliamo scappare da Parma, semplicemente confrontarci, stare un po’ isolati per ritrovarci. La squadra ha bisogno di ritrovare autostima, servono i progressi di tutti”.
Ci si aggrappa a Cassano. “E’ un campione in campo e fuori, abbiamo fiducia in lui e può essere un valore aggiunto”.
Donadoni aveva portato la squadra in Europa league, sul campo, adesso rischia. “Resta il nostro condottiero – sottolinea Preiti -. E non siamo pentiti dell’acquisto di Lodi, sta uscendo dalle difficoltà iniziali. Diventerà fondamentale per la squadra, è un regista validissimo”.
I crociati saranno seguiti da un’ottantina di tifosi, in 30 vengono dal centro coordinamento, gli altri appartengono ai Boys, sono partiti ieri mattina. Magari contesteranno la società ma almeno inizialmente sosterranno la squadra. Che in trasferta non segna da 315’.
Il presidente Ghirardi aspetta un aiuto dal collega laziale Lotito, al di là della smentita dell’ad Leonardi sull’incontro dei giorni scorsi. “Non posso pensare che siamo a rischio fallimento”, sostiene Preiti. Però i 60 milioni di debiti sono un’enormità.
Fra le poche note positive c’è Josè Mauri. “Sta andando tutto male – spiega il 18enne l’italo-argentino —, ma non dobbiamo trovare alibi. Lo spogliatoio rimane unito e Cassano resta il trascinatore”.