Giornale di Sicilia. Carpi-Palermo, Castori: “Non conosco Schelotto. Sono felice che Struna trovi spazio anche fra i rosanero. Il diesse Romairone ci ha riportato alla nostra dimensione”

Castori, prima stagione in serie A
Fabrizio Castori

Carpi (4-4-1-1): 27 Belec; 5 Zaccardo, 21 Romagnoli, 23 Suagher, 6 Gagliolo; 2 Sabelli, 8 Bianco, 4 Cofie, 11 Di Gaudio; 20 Lollo; 99 Mbakogu. A disp.: 91 Colombi, 13 Poli, 17 Crimi, 14 Gnahorè, 29 Martinho, 34 Gabriel Silva, 25 Mancosu, 15 Lasagna.

Squalificato: Pasciuti.

Diffidati: Lollo, Gabriel Silva, Gagliolo.

Vanni Zagnoli

Carpi

Gli 8 punti in 4 partite conquistati dai biancorossi rilassano l’atmosfera, nell’antistadio Cabassi. Le porte sono aperte, c’è una decina di spettatori, sul finire della seduta il Carpi prova i cross dalle fasce e poi i rigori. Castori fischia, vecchia maniera.

Mister, dica la verità, conosce Guillermo Barros Schelotto?

“No, sinceramente pensavo fosse parente di Ezequiel Schelotto, l’argentino visto anche nel Sassuolo. Ha un buon mix fra esperti e giovani”.

Cos’ha portato, rispetto ai predecessori?

“Ha fatto una partita sola, non basta per definire il suo gioco, tantopiù che in genere non mi piace mettere il becco nelle cose altrui. Rispettiamo il Palermo perchè ha qualità, esperienza. Per batterlo dobbiamo esprimerci al massimo delle nostre possibilità”.

Il passaggio dei rosanero al 4-3-3 può aumentare le vostre difficoltà?

“Giochiamo a prescindere dall’avversario, con le nostre prerogative, sempre in pressione e poi con azioni veloci, situazioni ben consolidate, per noi. Resta il rammarico per la mancata vittoria all’andata, gestivamo bene la partita e restavano pochi minuti, rimarremmo molto concentrati”.

Struna è stato fra i titolari della storica promozione emiliana, un anno fa…

“Sono contento che trovi spazio anche nel Palermo. L’avevo fatto esordire io, in Italia, al Varese, e in quella stagione c’era anche Lazaar. Lo stesso Andelkovic è un difensore fortissimo, lo lanciai nell’Ascoli. E’ una squadra tostissima, tantopiù con l’ex azzurrino Goldaniga, l’anno scorso protagonista in B”.

E poi ci sono i punti di forza rosanero…

“Una grande portiere, Sorrentino, che fa la differenza. Sono ben strutturati, con Hiljemark in mezzo al campo, un nazionale come Vasquez, pericoloso al pari di Quasion. Accanto a Gilardino ci sono giovani validi, hanno qualità e fisicità, che porta insidie sulle palle inattive. Lo rispettiamo al massimo”.

Lei allena dall’87, ha vinto 9 campionati, compresa la 3^ categoria con il San Patrignano, mai però è stato alle dipendenze di Zamparini.

“No. Me ne parlava tuttavia il ds Rino Foschi, a Palermo per 6 anni, mentre io ero a Cesena. E’ stato un po’ il mio mentore, in passato. Neanche con Gerolin ho mai lavorato certamente lo conosco bene”.

Il ds Sogliano si era dimesso dopo il licenziamento di Sannino. Giancarlo Romairone come si è mosso, sul mercato?

“In maniera soddisfacente, perchè ha riportato il Carpi alla propria dimensione. Chi se n’è andato (Borriello, Marrone e altri, ndr) ha dato il proprio contributo, la logica scelta è diversa rispetto a inizio stagione”.

Il messinese Crimi e l’ex trapanese Mancosu sono stati inseriti gradualmente, in campo.

“Conosciamo anche Suagher e Poli, rientrato dal Novara. Riduciamo al minimo i rischi, non possiamo fare salti nel buio. Sabelli ha giocato quasi sempre con il Bari. De Guzman? Ha fatto i mondiali, ha grande qualità, lo vedrei trequartista, ma è fermo da aprile sino a marzo non è pronto”.

Come il Carpi, il Palermo ha cambiato tanto, in estate e pure a gennaio. Si salva?

“(I giornalisti di Carpi sorridono, Castori anche). Per me è importante che si salvi il Carpi. Abbiamo un modello ben definito, anche piccole realtà possono ambire a grandi risultati”.

vzag

 

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