Questo pezzo sarebbe dovuto uscire su un giornale nazionale ieri, almeno lo recupero qui. E’ stato sostituito in extremis da un’altra notizia.
Vanni Zagnoli
Le favole sono belle perchè hanno un inizio e una fine e allora non stupitevi se il Parma ieri sera è tornato nei ranghi, dopo quei 7 punti in una settimana.
Avesse vinto anche a Marassi, affiorava una speranza di scalare almeno una posizione, con la sconfitta (in attesa di 2-3 punti di penalizzazione), l’obiettivo sarà evitare l’ultimo posto almeno per i punti conquistati sul campo.
E’ ritornato il vecchio Parma per la fragilità difensiva, prende gol in avvio e non recupera più, costruisce poco e si arrende alla rete dell’esuberante Yago Falque, servito da destra da Borriello, che lì si fa male. Il Genoa sale a 6 punti dalla Sampdoria e dall’Europa league, gioca un buon primo tempo e poi si ritrae, sino al raddoppio di Pavoletti, centravanti che il ds Preiti voleva portare a Parma, quegli però ha preferito i soldi certi di Preziosi rispetto al giocare per beneficienza dei gialloblù.
Perchè ancora gli stipendi non arrivano e quando anche arriveranno saranno minimi, rispetto ai contratti. “In genere – sottolineava il presidente federale Tavecchio – si chiude attorno al 35% delle spettanze”. C’è da mantenere in vita la società centenaria fallita il mese scorso, i curatori Anedda e Guiotto hanno quasi persuaso il tribunale sull’esercizio provvisorio, la valutazione definitiva sarà effettuata a fine mese. Il club vale 20-25 milioni, resta quella tagliola dei 63 milioni di debito sportivo e allora vanno convinti i 130 tesserati (molti in giro per l’Europa) a rinunciare ai due terzi del compenso: è l’unica strada per provare a iscrivere il Parma in serie B e ad aggiudicarlo all’asta in programma fra un mese. Lì ci sarà forse l’ultima puntata del reality, mica solo di Skysport.