Yonghong Li replica ai dubbi della guardia di finanza sull’acquisizione del Milan. Dalla Cina si affida all’ufficio stampa, per smentire La Stampa e Il Secolo Xix. “I recenti articoli, relativi a una presunta indagine per riciclaggio a carico del gruppo Fininvest, poi smentita dalla stessa Procura, mi impongono precisazioni. Il processo di acquisizione si è sempre svolto con la massima trasparenza e regolarità, con il supporto di advisor finanziari e legali di livello internazionale”.
Mister Li non smentisce la spedizione alla procura della relazione della polizia tributaria della Gdf, basata su “tre segnalazioni di operazioni sospette”, trasmesse dall’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. Da quella il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale deciderà se aprire un fascicolo con l’iscrizione di un’ipotesi di reato.
Li ripercorre il dopo closing: “Tutte le procedure rispettano le leggi, gli istituti finanziari, sportivi e le authority coinvolti hanno ricevuto nei tempi previsti la documentazione necessaria per approvare anche i requisiti della nuova proprietà”.
L’imprenditore di Maoming, 48 anni, ha partecipazioni nel packaging, miniere di fosfati e asset nel settore immobiliare, con patrimonio stimato in 504 milioni. “Quanto ho letto in questi giorni non riflette la realtà. Ci riserviamo azioni legali, ritenendo la mia persona, il gruppo che presiedo e Ac Milan parti lese di questa spiacevole e inaccettabile campagna mediatica, basata su congetture e informazioni non corrette”.
Ieri mattina, il procuratore Francesco Greco ha incontrato per mezz’ora Niccolò Ghedini, storico avvocato di Berlusconi, e il legale di Fininvest Salvatore Pino. L’hanno ringraziato per aver chiarito che non ci sono procedimento penali aperto sulla vendita del Milan. “Ghedini – sottolinea Greco – mi ha sempre informato step by step sull’operazione”.
Ieri il lunghissimo cda rossonero, in videoconferenza con i consiglieri asiatici, si è protratto molto anche per deliberare il comunicato, mancato quando il New York Times evidenziò come la miniera di fosforo di Fuquan non sia riconducibile a Yonghong Li. Resta da capire la reale consistenza delle sue attività. Si valuta il rifinanziamento del debito che scadrà a ottobre, 303 milioni con il fondo americano Elliott. Per completare l’aumento di capitale di 60 milioni, era attesa l’ultima tranche da 11, alla luce di “un miglioramento della performance finanziaria di oltre 20 milioni”. Li aveva acquistato il Milan per 740 milioni, inclusi i 220 di debiti. Aumenteranno?
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”