La versione originaria del commento al volley per Il Gazzettino
Vanni Zagnoli
L’Italia chiude la prima fase di World league con la sconfitta per 2-3, contro la Serbia. A Teheran i parziali sono netti (19-25, 18-25, 25-19, 25-22), a parte il tiebreak (15-17): 30 punti di Zaytsev, Giannelli 4, Lanza 8, Antonov 9, Piano 2, Cester 5; Vettori 8, Buti 6, Colaci (l).
Il Brasile (23 punti, una sola sconfitta) e gli Usa sono le squadre più convincenti, bene anche la Serbia (21, 2 perse): azzurri al 5° posto, l’ultimo utile per le Final six, con 6 vittorie, 3 sconfitte e 19 punti. Zaytsev firma l’high career in nazionale e le sensazioni per Cracovia sono discrete. La nazionale si qualifica per la 22^ volta su 27 edizioni, da mercoledì 13 inseguirà la finale, l’ultima venne raggiunta nel 2004, a Roma, da Montali.
Un anno fa, in Brasile, fu l’ultima di Berruto e anche del palleggiatore Travica. “Coach Blengini – spiega l’ex ct Bebeto, vincitore della Wl nel ’97 – può cogliere il suo terzo podio, dopo l’argento in coppa del mondo e il bronzo europeo. Il problema è la serie A, non è più come 20 anni fa, era l’Nba della pallavolo”.
L’ultimo vincitore di World league, nel 2000, fu Anastasi, oggi allenatore in Polonia: “Al nostro movimento manca proprio un oro, non solo olimpico: Montali vinse l’Euro 2005, a Roma, poi solo finali. Adesso i campionati migliori sono in Brasile, Polonia e Francia e neanche i migliori allenatori sono più tutti in A. L’Italia merita 7+ per questa qualificazione, a spese della Russia, con il recupero di Lanza. Resto scettico su Zaytsev opposto, ma Blengini vuole costituire la coppia di bombardieri con Juantorena”.
In copertina, Atanasjevic, serbo di Perugia
A cura di Giangabriele Perre