L’integralità dell’intervista a Casarin, il video: https://www.youtube.com/watch?v=oqbaXLF81bQ&t=128s
Metà campionato con il Var in serie A, con 45 correzioni sulle decisioni arbitrali. Su 188 partite (da recuperare Lazio-Udinese e Sampdoria-Roma), 18 rigori sono concessi tramite la moviola in campo e 7 levati. “Si eliminano le proteste in campo e sugli spalti – sottolinea l’ex arbitro Tiziano Pieri, a La Giostra del Gol, programma Rai per gli italiani all’estero -, correggendo diversi errori. Gli sbagli evidenti commessi dal Var per me sono 6, altri sono episodi grigi, come il contatto Skriniar-Perotti in Roma-Inter, non di chiaro errore, come chiede la Fifa, per intervenire”.
Nove i gol annullati per fuorigioco, 3 gli offside revisionati con la rete dopo l’errore del guardalinee. Dieci le espulsioni decise a tavolino, 2 per chiara occasione da gol: “I contatti Ceccherini-Kessie in Crotone-Milan e Felipe-Dzeko in Roma-Spal, inizialmente sanzionati con ammonizioni. Due i rigori tolti per fuorigioco”.
I fischietti più aiutati sono Mariani (per 5 volte al video) e Valeri (4), mentre Calvarese e Irrati non si sono mai spostati a bordo campo per la verifica. Nè Calvarese dalla regia ha mai fatto cambiare decisione all’arbitro in campo. Neanche Giacomelli, Manganiello e Tagliavento. Il più incisivo al Var è Fabbri, che per 5 volte fa cambiare il fischio. “Gli arbitri – sottolinea Pieri – non avvertono l’intromissione psicologica dall’esterno. Gli errori sono stati di protocollo, Bologna-Torino alla 1. giornata (fuorigioco fischiato senza far concludere l’azione) o di valutazione: il rigore al Genoa con la Juve non era da concedere per il fuorigioco di Galabinov; la trattenuta di Spinazzola su Astori in Fiorentina-Atalanta; il gol di Verde in Sassuolo-Verona, in posizione irregolare; il rigore negato al Bologna contro il Cagliari per la trattenuta di Ionita su Maietta; Giacomelli in Lazio-Torino non vede il braccio di Iago Falque; il mani di Torreira davanti alla porta in Sampdoria-Sassuolo”.
Il Var agisce solo su gol e rigori, fallo di gioco grave e scambio di persone. “Eccellente il lavoro di Rosetti, la parte tecnica sbaglia solo 2-3 volte, a differenza che in Bundesliga. E sul tempo effettivo le differenze sono minime. L’arbitraggio è istintivo, al Var serve razionalità e allora si dovrebbero mettere arbitri ad hoc, per esempio Tagliavento, che a fine anno smette”.
Paolo Casarin, quale giudizio dà del primo semestre di Var?
“E’ interessante perchè ha tolto errori chiari, così il tasso di sbagli arbitrali si è abbassato – risponde l’ex arbitro internazionale, di Mestre -. Adesso però si è in una fase intermedia, in cui cercano di arbitrare senza var e prendono decisioni, oppure non accettano il Var. Dopo il primo anno, ci sarà più chiaro quando adottarlo”.
Non è completamente convinto?
“In linea di principio sono favorevole. C’è da capire quando non bisogna intervenire e lasciar decidere l’arbitro, per non ammazzarlo. Altrimenti reagisce e trascura le immagini”.
Sarà adottato in tutte le grandi manifestazioni?
“Può darsi che a livello internazionale non passi. Fifa e Uefa sono favorevoli però deve ottenere l’assenso di chi ne usufruisce. Tante nazioni neanche sanno cosa sia, averlo al mondiale sarebbe già un bel vantaggio. E magari tornerebbero i dubbi, se molte decisioni tramite il Var fossero disastrose”.
L’avrebbe voluto anche nelle qualificazioni ai mondiali? Ci fosse stato in Italia-Svezia sarebbe cambiato qualcosa?
“Non il risultato. A Stoccolma magari era sanzionabile quella botta a Bonucci, ma eravamo sulle decisioni disciplinari, non sui rigori. Anzi, fra i 3-4 contatti con reclami, forse l’unico da concedere era contro gli azzurri: noi italiani vedevamo tanti rigori perchè ne aspettavamo uno”.
Arriverà anche in serie B e C, almeno per playoff e playout?
“No, perchè è molto costoso”.
Quali continenti non l’adotteranno?
“Su 210 federazioni affiliate, il Var può interessare non più di 30. Il Qatar non è un Paese di primo piano calcistico però è ricco”.
Rizzoli è passato designatore. Ora chi è il miglior arbitro italiano?
“In prima linea ci sono assolutamente Rocchi e Orsato”.
E il migliore al mondo?
“Lì è più difficile rispondere perchè non conosciamo i fischietti top di alcuni continenti”.
Sono migliorati, rispetto agli anni ’70 e ’80, in cui arbitrava lei?
“Sono arbitri diversi, ma pure il calcio è cambiato”.
Vanni Zagnoli
Su “Il Gazzettino”