Vanni Zagnoli
Un tempo equilibrato, con l’Italia appena più insidiosa, e poi è Spagna, con la tripletta di Saul Niguez e la propulsione di Ceballos. In inferiorità numerica, gli azzurrini avevano comunque raccattato il pari, a tradire è ancora Donnarumma, su un tiro da lontanissimo. Come Zoff in Argentina ’78 contro l’Olanda.
A Cracovia passano i più forti, ma si poteva prolungare l’equilibrio, senza l’espulsione di Gagliardini.
Il primo tempo è molto più equilibrato delle aspettative, la forza dell’Italia sta anche nel non far giocare gli avversari. C’era riuscita con la Germania, che però da metà ripresa aveva rinunciato a giocare, stavolta la Spagna accelererà, denotando una condizione migliore.
Di Biagio aveva fatto pretattica, Caldara ce la fa e a destra utilizza Calabria, come avevamo preventivato domenica, mentre i più davano per certo Alex Ferrari, da indiscrezioni arrivate proprio dall’entourage del ct, ma il milanista è un esterno destro naturale e sarà dignitoso.
Asensio per un tempo è il più insidioso, Gagliardini rischia l’ammonizione con un intervento da dietro. Il madridista spesso si accentra, lascia spazio a Bellerin che fa l’ala. A metà primo tempo l’Italia è fissa nella trequarti avversaria per 3’, è un segnale inatteso. Pellegrini è pericoloso come sempre con il suo destro, Kepa si oppone con un piede. Anche Bernardeschi è insidioso, Jonny devia: aveva vinto il ballottaggio con Gayà, come esterno mancino. La Spagna vive un buon momento dalla mezzora, con Deulofeu, impreciso però al tiro. Il centrocampo regge bene, con Gagliardini molto sollecitato e Benassi sempre attento, capace di far ripartire l’azione. Caldara salva un cross tagliato, confermandosi il miglior difensore azzurrino. Non è abbastanza in partita, invece, Petagna, che si fa soffiare una palla pericolosa. Chiesa ha problemi agli adduttori, resisterà per un’ora. L’Italia si riprende prima dell’intervallo, Bernardeschi chiede il rigore ma la spintina di Llorente è troppo lieve. Il ritmo scende, le furie rosse lo abbassano e in fondo al Portogallo avevano concesso anche di più.
Nella ripresa c’è un calo psicofisico degli azzurrini. Ceballos si accentra da sinistra, Pellegrini arretra anzichè contrastarlo, Saul si inserisce perfettamente, fra Chiesa (che doveva chiudere) e Rugani e così infila: aveva già segnato in Champions con l’Atletico, al Bayern, ha classe superiore. Pellegrini sbaglia un’occasione per il pari, sinistro da posizione difficile, su traversone di Bernardeschi. Gagliardini sgambetta Ceballos, il cartellino rosso è inevitabile e Di Biagio prosegue con il 4-4-1. Sembra finita, la Spagna aumenta il possesso palla ma non la chiude. Arriva il lampo di Bernardeschi, sinistro da fuori con deviazione determinante di Vallejo. Lì si punterebbe ai supplementari, la parità dura appena 3’. Saul calcia da quasi 30 metri, Locatelli lascia troppo spazio e Donnarumma parte tardi. Come con la Repubblica Ceca. Gli spagnoli non ripetono l’errore precedente, traccheggiano e affondano. Servono le chiusure di Caldara e Rugani per evitare subito il tris, di fronte allo scatenato Ceballos. L’esterno del Betis Siviglia apre benissimo per Asensio (Calabria è in ritardo) e Saul (sfuggito a Caldara) gira di nuovo in porta. Un tempo da 7, il secondo da 5.
La finale è venerdì alle 20,45, sempre a Cracovia, Spagna-Germania, la più pronosticata.
Spagna-Italia under 21 3-1
GOL: st 8’, 20’ e 29’ Saul Niguez, 17’ Bernardeschi.
Spagna (4-3-3): Kepa Arrizabalaga 6; Bellerín 6, Meré 6,5, Vallejo 6, Jonny 5,5; Saúl Ñíguez 8, Llorente 6, Ceballos 7,5 (42’ st Oyarzabal sv); Deulofeu 6,5 (38’ st Suarez sv), Sandro 6 (33’ st Inaki Williams 6), Asensio 6,5. All. Celades.
Italia (4-3-3): Donnarumma 5,5; Calabria 6,5, Caldara 6,5, Rugani 6, Barreca 6; Pellegrini 6, Gagliardini 5, Benassi 6 (42’ st Garritano sv); Chiesa 5,5 (16’ st Locatelli 5), Petagna 5 (27’ st Cerri 5,5), Bernardeschi 6,5. All. Di Biagio. All.: Di Biagio.
Arbitro: Vincic (Slovenia) 6.
Note: ammoniti Benassi, Gagliardini, Calabria, Cerri. Angoli 5-5. Espulso al 13’ st Gagliardini per doppia ammonizione. 25mila spettatori. Recupero: pt 1’, st 4’.