Vanni Zagnoli
Domani sera è già Italia-Spagna, per l’Europeo under 21. Nel passaggio in semifinale ci sono i meriti degli azzurrini, con Bernardeschi abile nel ruolo di centravanti di manovra, ma anche la compiacenza della Germania, che nell’ultimo quarto di gara rinuncia a giocare, per evitare gli spagnoli. In genere i tedeschi sono sportivissimi, stavolta vanno ringraziati per non avere dato il massimo alla ricerca del pari. La Slovacchia è eliminata per la peggior differenza reti (+3, contro il +4 della Germania, miglior seconda), il ct Hapal accusa: “Quanto hanno fatto l’Italia e i tedeschi è una vergogna per il calcio”.
L’altra lezione di etica arriva dalla Danimarca che, eliminata, ne fa 4 alla Rep. Ceca, impedendole di vincere e di eliminare gli azzurrini. A Tychy l’eroe è Zokore, cugino di Drogba, due gol e due assist, una stagione nelle giovanili della Fiorentina, dopo un provino non superato all’Inter. L’Italia si era lamentata del biscotto fra Danimarca e Svezia nel 2004, agli Europei, ora riconosce la lealtà dei nordici.
Gli azzurrini festeggiano la qualificazione in pullman, cantando l’inno, poi a Cracovia preparano la sfida ad Asensio e soci. Senza gli squalificati Conti e Berardi, ovvero l’intera fascia destra, in difesa dovrebbe giocare Calabria, il milanista a disagio sulla sinistra, contro i cechi: spinge di meno rispetto all’atalantino, è più attento nella posizione. In avanti Chiesa andrà a destra, nel ruolo che l’ha portato all’attenzione nazionale con la Fiorentina, Petagna dovrebbe tornare centravanti, con Bernardeschi di nuovo a sinistra. A meno che Di Biagio non voglia snaturare il 4-3-3, per prudenza, e aggiungere un centrocampista, Grassi o Locatelli, lasciando in mezzo “Berna”. Il milanista Tomas Locatelli ha esordito nel finale con i tedeschi: “Dopo la sconfitta con i cechi – racconta -, ci siamo guardati in faccia: non eravamo quelli, potevamo far meglio. Ci hanno dato dei viziati, è ingiusto. Le cose che succedono nello spogliatoio le conosciamo solo noi”.
Insomma dev’esserci stata tensione, per un’eliminazione che sembrava scontata, al punto che la delegazione aveva già prenotato l’aereo di ritorno. Ora la Spagna parte favorita, come nella finale del 2013, vinta 4-2, contro l’Italia di Mangia. “E’ una grande squadra – insiste il Locatelli -, ma anche noi diremo la nostra. Hanno grandi individualità e un sistema di gioco difficile da affrontare, oltre a una grande tradizione. Sappiamo comunque cosa fare”.
Finirà sotto pressione Donnarumma, poco sollecitato dalla Germania e trafitto tre volte dai cechi. A Cracovia era arrivato anche il procuratore Enzo Raiola, cugino di Mino, per salutarlo. “Gigio è una grandissima persona – aggiunge il centrocampista del Milan -, gestisce la situazione con una maturità incredibile. Gli auguro di compiere la scelta migliore”.
Gli spagnoli sono anche più riposati, sono stati impegnati a fondo solo nel 3-1 con il Portogallo, cosicchè contro la Serbia hanno impiegato le seconde linee.
“La Spagna si può battere”, sentenzia Caldara. Pellegrini si accoda: “Hanno grandi stelle. Ma noi siamo una famiglia”. Infine Bernardeschi: “Quando indosso questa maglia provo sempre qualcosa di speciale”. Servirà proprio qualcosa di speciale, almeno per arrivare ai supplementari.