Il Gazzettino, titolari 9 giocatori veneti o friuliani all’inizio del campionato di serie A

Andrea Poli (italianfootballdaily.com)

Vittorio Veneto. Guardando le probabili formazioni della prossima serie A partiranno titolari solo 9 giocatori veneti o friulani: il vittoriese Andrea Poli nel Bologna, Simone Padoin da Gemona nel Cagliari, Alex Cordaz, anche lui da Vittorio Veneto e Andrea Nalini (Isola della Scala, Verona) al Crotone, lo scledense Luca Rigoni al Genoa; il friulano Alex Meret, Manuel Lazzari di Valdagno e Filippo Costa di Noventa Vicentina alla Spal; Simone Scuffet all’Udinese, la squadra della sua città. I meno sicuri del posto sono Nalini e Costa. Gli altri non avranno problemi. Andrea Poli, origini vittoriesi è uno di questi. É passato dal Milan al Bologna a parametro zero. Guadagnerà 700 milioni l’anno per il prossimo quadriennio. Ha 28 anni e nella Dotta potrà essere titolare, dopo stagioni altalenanti al Milan. L’arrivo a Bologna non è penalizzante. O almeno il protagonista del trasferimento non la pensa così. «Figuriamoci, sono molto contento. Il club e il presidente mi hanno voluto e anch’io spingevo per questa soluzione. Era un mio obiettivo venire qui perchè il Bologna è un club ambizioso e dal grande potenziale. Pieno di giovani, con una tifoseria molto calda. Da avversario è sempre stato difficile giocare qui. Cercherò di portare entusiasmo, la piazza merita una stagione di alto livello». Andrea è stato compagno di vari rossoblù: «Gastaldello e Destro, Mirante e Da Costa, poi Verdi, quindi già ho conoscenze dentro lo spogliatoio. Li ho seguiti nel corso della stagione perchè volevo venire qui». Il colpo di fulmine è datato 8 febbraio 2017. Il Milan in 9 annaspa al Dall’Ara sullo 0-0. Poli entra in campo e sussurra: «Questa la vinciamo». E così accadde, con quell’1-0 in extremis che ha qualificato il Milan in Europa sancendo la flessione dei petroniani, che chiusero maluccio. L’ex trevigiano si è messo alle spalle il quadriennio rossonero, in una bella intervista sulle pagine bolognesi di Repubblica, a firma Luca Baccolini. «Quel Bologna-Milan insegna che non bisogna mai mollare. Ora questa è la migliore scelta per la mia carriera. Entrando a Casteldebole sono rimasto sbalordito: attrezzature nuovissime, staff sanitario a due passi, spogliatoi che brillano. Nulla da invidiare a Milanello. Qui sto ritrovando il gusto del lavoro quotidiano. Là si partiva subito per la tournée in qualche continente, qui siamo in montagna, respiro la natura, il lavoro, la vita coi compagni». Il suo racconto è sincero. «Qui c’è voglia di vincere. Sono io che ho scelto Bologna, più che il contrario. Aspettavo questo momento da due mesi. La penultima stagione me la sono giocata fino alla finale di coppa Italia, persa con la Juve. In effetti l’ultimo anno non ho trovato spazio quasi mai. Scelte tecniche che ho rispettato, benché non sempre motivate. Invece qui sento la fiducia di Donadoni da subito. Amo giocare in mezzo, sia davanti alla difesa a proteggere che sulla trequarti. Ci sarà da correre: il 4-2-3-1 è un modulo spettacolare ma dispensioso». Poli aveva segnato al Dall’Ara il suo unico gol in nazionale, in 5 partite, contro San Marino. É stato il suo agente, Giovanni Branchini, a spingerlo a Bologna. «Mi ha assicurato che non c’era soluzione migliore». Era stato titolare al Sassuolo in B, con Mandorlini, e poi alla Sampdoria. Al Milan adesso era chiuso e la scelta di cambiare aria potrebbe spalancargli nuovi orizzonti nella stagione della maturità. In totale vanta 11 gol, a Bologna può lasciare il segno.

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