Ogni giorno c’è una puntata, nella corsa alle poltrone del calcio italiano. Oggi potrebbe essere eletto Carlo Tavecchio da commissario straordinario a presidente di Lega, una soluzione che indigna molti, a partire dal presidente del Coni Malagò, che ha parlato di una lettera insabbiata, con la quale disconosce le regole.
“Non ho mai nascosto alcun documento – replica il 74enne lombardo -, non è nel mio stile. Quella lettera del 5 gennaio è stata inviata tempestivamente ai club di serie A e portata all’attenzione del consiglio Figc tramite pec, come risulta nel verbale”. Seguono 4 aggiornamenti, con le varie tappe.
L’altro momento di Carlo Tavecchio è stato di nuovo con Mediaset. Da Le Iene di quando non riusciva a dormire per l’eliminazione dal mondiale a Striscia la Notizia. E su Canale 5 ripete: “La disponibilità quando vogliono c’è, altrimenti io sono un uomo contento”.
Relativamente, nel senso che ama tanto la poltrona.
La domanda di Staffelli è scontata, ovvero sul passaggio dalla Figc alla Lega, peraltro rituale, nella storia di calcio italiano, magari in momenti diversi, compiuto dai vari Carraro e Matarrese.
“Non so niente, mi creda – risponde il Tav -. Io sono tifoso della mia nazionale, il pensiero che mi turba ancora è non andare al mondiale”.
E poi ritorno sulla scelta dell’erede di Conte, dopo il buon Europeo. “In tanti abbiamo scelto Ventura, io ero d’accordo perché in quel momento l’allenatore migliore era lui”.
Lippi in realtà aveva incontrato anche Gasperini e Montella, lasciando peraltro a Tavecchio l’onere di scegliere.
L’inviato di Striscia allora si tiene il tapiro: “Visto che rischiamo di averla presidente della Lega Calcio, ce lo teniamo noi italiani”. L’anziano dirigente obietta: “Lo tenga lei! Non mi spinge nè mi manda nessuno”.
Ieri i tre candidati alla presidenza federale hanno incontrato la Lega di serie B.
“Cosimo Sibilia, Gabriele Gravina e Damiano Tommasi ci hanno illustrato il loro programma – spiega il presidente Balata -, abbiamo posto i temi di mutualità e sostenibilità finanziaria, valutato i vari pesi elettorali e parlato dei giovani, in assemblea”.
La serie B aspetta anche le risoluzioni della A. “Auspichiamo che possa finalmente prendere una decisione chiara, ci sentiamo funzionalmente collegati e vorremmo procedere insieme anche per il futuro”.
Tommasi dal canto suo non molla: “Non sono mai stato favorito nella competizione – sostiene su radio Rai -. Anche se Sibilia ha i voti della Lega dilettanti, voteranno pure le altre componenti che non hanno espresso un candidato, nè si sa ancora chi sceglieranno. Per questo non mi ritiro: l’ultima volta che ho tirato indietro una gamba, mi sono rotto il ginocchio, quasi 15 anni fa. Auspico che prevalga il senso di rinnovamento”.
Su Tavecchio, invece, Tommasi è cauto: “In Lega sarebbe una novità che si riesca ad eleggere un presidente. Senza, credo, non possono più stare”.
La fumata bianca in Lega dopo 9 mesi non è scontata, lunedì poi si voterà anche per il presidente federale, c’è ancora il rischio di commissariamento. Fra Sibilia e Gravina e/o Tommasi lo scontro resta molto equilibrato. Restano 4 giorni per sparigliare le carte.
v.zag.
Da “Il Gazzettino”