Ferrara
Fin qui tutto bene, per il Napoli. Sino al nuovo infortunio per Milik, il timore è che il polacco si fermi almeno un mese, per il dolore al ginocchio destro. Non è il sinistro, operato un anno fa, con annesso avanzamento ed esplosione di Mertens, ora meno contundente.
Al Paolo Mazza, quasi esaurito, gli uomini di De Laurentiis sono poco cinematografici, sbuffano calcio per un tempo, ovvero dall’1-1 raggiunto immediatamente al vantaggio originato da Faouzi Ghoulam, francoalgerino con movenze da Zidane. Il mancino propizia l’1-2 con il cross secco per la sentenza Callejon (Vaisanen è colpevole), poi caracolla e decide. Dribbla e apre il compasso, destro come in allontamento da canestro e in fondo qua vicino, a Forlì c’è la supercoppa (di basket, anche oggi) e il Napoli vuole ritornare a giocarla, nel calcio, regalando al tecnico toscano il primo trofeo da allenatore.
A tratti, la Spal è la classica matricola arrembante. L’azione del vantaggio è spettacolosa, originata da Luca Mora, parmigiano come l’ex juventino Bruno. Imbecca Antenucci, allungo per Pasquale Schiattarella, napoletano cresciuto a Mugnano, e Reina è uccellato, si diceva una volta. Proprio il regista di casa, unico emiliano di squadra simbolo di regione ricca, perde la palla dell’1-1, Callejon è rapace e Insigne è vero scugnizzo (cit. Andrea Carnevale). Semplici doma il Napoli sino a metà ripresa, concedendo una chance vera solo a Ghoulam. Sull’1-2, è Gomis a salvare gli spallini, su Mertens e Milik. Sembra finita, eppure Viviani fa come in under 21, a Padova e a Verona, è un gran calciatore, come un’apertura del rugby, preciso su punizione e Reina è di nuovo sorpreso. A parte il 2-3, vanno segnalate le tribolazioni di Diawara, Hamsik e Zielinski e la rituale lagnanza di Sarri: “Terreno indegno per la serie A. Siamo costretti a fare sempre un tocco in più, accentuando il problema. Però la Spal è stata super”.
Un po’ anche il Napoli, alla terza rimonta. “Non molliamo – argomenta Insigne -, eppure non abbiamo fatto benissimo”.
Vanni Zagnoli