Il Gazzettino, Sassuolo-Udinese 1-1. Con De Canio i bianconeri migliorano appena, rispetto all’èra Colantuono. Vantaggio di Zapata, che il Sassuolo aveva scoperto per primo, serve il 4-2-4 per il pareggio di Politano, ma Armero non salta

De Canio è tornato all'Udinese dopo 15 anni
De Canio è tornato all’Udinese dopo 15 anni

 

Sassuolo-Udinese 1-1
GOL: 8′ pt Zapata, 19’ st Politano.
Sassuolo (4-3-3): Consigli 6,5; Vrsaljko 6, Antei 5,5 (36′ st Terranova 6), Acerbi 6,5, Peluso 6,5; Pellegrini 5,5 (15′ st Falcinelli 6), Magnanelli 6, Duncan 5,5; Politano 6,5 (37′ st Berardi sv), Defrel 5,5, Sansone 5.5. Allenatore: Di Francesco.
Udinese (3-4-1-2): Karnesiz 6; Hearteaux 6 (35′ st Piris sv), Danilo 6, Felipe 6; Widmer 6,5, Kuzmanovic 5,5, Hallfredsson 5,5 (41′ st Lodi sv), Armero 5,5; Fernandes 5,5; Zapata 6 (29′ st Di Natale 5,5), Thereau 6. Allenatore: De Canio.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 6.
Note: ammoniti Heurtaux, Antei, Halfreddsson, Defrel, Felipe e Danilo per gioco scorretto. Recupero: pt 2’, st 4′. Angoli 3-3. Spettatori: 10340 per un incasso di 84.667 euro.

Vanni Zagnoli
Reggio Emilia
Quindici anni fa, oggi, Luigi De Canio venne esonerato dall’Udinese per Spalletti e lì riprese la cavalcata che portò i bianconeri all’unica Champions league disputata. A 59 anni, il lucano ritorna sulla panchina bianconera, dopo gli esoneri di Genoa e Catania. Sfrutta il lavoro difensivo di cui è maestro Colantuono, passa comunque a tre, con il frequente arretramento di Widmer a destra, mentre Armero resta più alto. Come gioco, si vede qualcosina di meglio, a parte il calo finale.
Il gol friulano arriva subito, favorito da un contatto in avvio di azione, non sanzionato da Di Bello, adeguato al metro stagionale. Widmer riceve largo a destra, crossa teso a rientrare, Antei è superato e Zapata (nella foto in copertina) di controbalzo infila da posizione ravvicinata. Dalla tribuna del Mapei sul finire del primo tempo si alza un applauso corale, non è solo per salutare l’uscita di Antei, incita un Sassuolo che si esalta solo le grandi. Peluso, infatti, non arriva sul cross da sinistra e Felipe fa volare Consigli. Gli emiliani soffrono sulle fasce, Widmer recupera sulla trequarti e conclude in diagonale, il portiere intercetta. Poi Zapata su cross teso di Fernandez non trova la porta.
Alla ripresa, i neroverdi replicano con una bella discesa di Peluso, per l’ultima mezz’ora passano al 4-2-4, con Falcinelli per Pellegrini. Il pari arriva sul servizio di Sansone per Peluso, il traversone mancino trova Politano che sovrasta Armero e in acrobazia realizza il 2° gol in A: era andato a segno all’Olimpico contro la Roma, comproprietaria del cartellino, nel finale gli subentrerà l’acciaccato Berardi. Di Francesco punta al successo, come sempre, il centrocampo friulano fatica per una decina di minuti, si riprende con l’ingresso di Totò Di Natale, più abile di Zapata nel controllo. Thereau a sinistra calcia fuori, come Defrel, dal dischetto. Felipe spende un’ammonizione per fermare il francese al limite, l’Udinese comunque resiste.
“L’atteggiamento è stato propositivo – spiega De Canio -, quando però abbiamo perso lucidità, il Sassuolo è uscito con veemenza e l’apprensione degli ultimi minuti era logica. Due punte e un trequartista fanno parte della mia storia nell’Udinese. Dal 2001 la società si è evoluta, non sempre i successi possono andare lisci. Ho salutato Colantuono, gli ho trasmesso la mia vicinanza, solidarietà totale per una situazione che ho conosciuto anch’io”.
Di Francesco, invece, ha la squadra più offensiva della serie A, sempre con il tridente, ieri persino a 4 punte. “Mi piace avere sempre giocatori che attacchino la porta, non è detto però che così si vinca. Due anni fa avremmo perso queste partite”.

 

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