Sassuolo-Lazio 0-3
GOL: 7′ Milinkovic, 30’ Immobile rig; 2’ st Milinkovic.
Sassuolo (4-3-3): Consigli 6; Adjapong 4,5, Acerbi 5,5, Peluso 5, Rogerio 5,5; Missiroli 5,5, Magnanelli 5,5 (39′ st Sensi sv), Mazzitelli 5; Berardi 4,5, Babacar 5, Politano 5,5 (24’ st Ragusa 6). All. Iachini.
Lazio: Strakosha 6; Wallace 6,5, Luiz Felipe 6,5, Radu 6; Marusic 5, Murgia 6, Leiva 6,5 (14’ st Parolo 6), Milinkovic Savic 7,5, Lukaku 6,5 (14′ st Lulic 6); Felipe Anderson 7; Immobile 6,5 (36’ st Nani sv). All. Inzaghi.
Arbitro: Manganiello 5.
Note: ammoniti Berardi, Leiva, Wallace, Lukaku, Missiroli, Rogerio. Espulsi nel st al 9’ Berardi per intervento pericoloso, Marusic al 16’ per reazione. 8500 spettatori, incasso di 107mila euro. Recupero: pt 4’, st 4’.
Reggio Emilia
La Lazio è lì, davanti all’Inter, decisamente meglio, al di là del punto di vantaggio. La differenza si vede anche soltanto dallo stadio Mapei, dove i nerazzurri erano stati battuti dal Sassuolo, che con Iachini aveva toccato il top stagionale, mentre i biancocelesti archiviano la partita con tre gol in 47’. La doppietta è di Milinkovic-Savic, probabilmente il miglior centrocampista under 23 d’Europa, per atletismo e gol, 9 in campionato. Lo vuole il Real Madrid, a giugno il ds Tare farà scattare l’asta. “Per ora – assicura -, nessuno si è fatto vivo, dalla Spagna, e comunque abbiamo già detto no a 70 milioni, la scorsa estate”. La prima rete è un destro da fuori, con deviazione di Magnanelli; la doppietta vale il tris, di testa, una delle sue specialità, a prevalere sul rientrante Adjapong, su traversone di Felipe Anderson. In mezzo c’è l’episodio che chiude la partita, Murgia conferma il proprio talento, lavora palla in area, Peluso interviene con il fianco e sfiora con un braccio, Manganiello giustamente non fischia, Calvarese lo richiama perchè valuti le immagini. L’errore è lì. “In questi casi – gli spiegano Magnanelli e Peluso – non è mai rigore, perchè la palla tocca un’altra parte del corpo, prima del braccio”. Dal dischetto Immobile trasforma, 32 reti in 32 partite stagionali: “Da scarpa d’oro – conferma Simone Inzaghi -, spero la vinca”.
Sempre nel primo tempo, c’erano stati tentativi di Berardi e Babacar (a porta vuota), di Mazzitelli e Adjapong. Nella ripresa proprio Berardi viene espulso. Già ammonito, mentre perde palla tocca Radu, Manganiello inizialmente non ammonisce, con il Var addirittura estrae il cartellino rosso. Eccessivo, per il talento calabrese che sembrava avere risolto il problema delle espulsioni gratuite. Arriva presto il rosso anche a Marusic, leggera gomitata sul pressing di Rogerio, uno dei tanti del filo diretto fra Juve e Sassuolo.
Inzaghi preserva de Vrij e Luis Alberto per la semifinale di coppa Italia con il Milan e in parte anche Parolo e Lulic. Mercoledì deve fare attenzione, dopo lo 0-0 di San Siro. A maggio spera di sollevare un trofeo (anche l’Europa league è dura, a partire dall’ottavo con la Dinamo Kiev) e poi di festeggiare la seconda promozione di fila del fratello Filippo, al Venezia. Improbabile ma sognabile.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”