Il Gazzettino. Sarà Malagò o Fabbricini il commissario Figc? Uno dei due va in Lega, oppure viene promosso il subcommissario Nicoletti. Petrucci: “Serve un uomo di sport che abbia grande esperienza”. L’ipotesi suggestiva di Moratti, già presidente della motonautica

Paolo Nicoletti (a sinistra) con Guido Rossi e Demetrio Albertini (pressreadear.com)

La prima stesura del pezzo per Il Gazzettino

Il Coni ha in mano il calcio italiano, può riformarlo dall’interno. Il presidente Giovanni Malagò valuta chi nominare come commissario di federazione e Lega di serie A, voleva rinunciare a scendere in campo in prima persona, per le olimpiadi in Corea, potrebbe autoproclamarsi commissario in Lega e piazzare in Figc il segretario Roberto Fabbricini (dopo i Giochi andrebbe a dirigere Coni Servizi, da cui proviene il dg Uva), contornato da un ex calciatore, l’ex vicepresidente Demetrio Albertini o Alessandro Costacurta. La Lega è più tumultuosa della federazione, Malagò fra le 20 società di serie A inciderebbe di più nelle riforme, nel puntare sui giovani e sugli italiani in campo. La giunta di domani al Coni offrirà probabilmente i 2-3 nomi definitivi.
Fra i papabili per la Figc ci sono anche Luca Pancalli, commissario straordinario dopo il mondiale vinto nel 2006, in èra calciopoli, e Andrea Abodi, sconfitto al ballottaggio con Tavecchio, nella precedente tornata elettorale. Da escludere il presidente della federgolf Franco Chimenti, per i 78 anni e mezzo e la lontananza dal calcio, anche se è stato il più votato dei membri in giunta. Malagò ha chiesto anche la disponibilità di Collina, che però è presidente degli arbitri della Fifa. Un nome suggestivo è Massimo Moratti, che prima di prendere l’Inter, nel ’95, era stato presidente federazione motonautica. Fra i consultati figurano il ministro allo sport Luca Lotti e l’ex ministro Franco Frattini, membro dell’alta corte di giustizia del Coni: è l’uomo che estromise il Parma dall’Europa, 3 anni e mezzo fa, avviando la caduta di Ghirardi.
“Quando si arriva a una mancata elezione – spiega Lotti -, è una sconfitta di tutti. E’ l’occasione di ripartire da zero e riscrivere una parte delle regole che hanno portato a questo stallo. Diamo nuovo impulso al calcio in Italia, il problema non nasce ieri, nè si risolve con le dimissioni di Tavecchio. Ripartiamo dal basso, dalla base, da come si insegna e organizza il calcio”.
L’empasse è favorita dallo squilibrio dei voti, con i dilettanti e la serie C prevalenti sulla A e la B per numero di votanti e tesserati. “Probabilmente qualcosa nelle regole va cambiato – aggiunge Lotti -, se siamo arrivati a questo stallo è dovuto anche allo statuto”.
Per Malagò in Figc spinge l’ex presidente del Coni Gianni Petrucci, da due mandati alla federbasket e già commissario della federcalcio, per un anno, dal 2000: “Serve un uomo di sport che abbia grande esperienza, serve uno del Coni. Per scelte rapide e cum grano salis”.
“E’ dalla serie A – sottolinea Gravina, che aveva rifiutato l’alleanza in extremis con Sibilia – che arriva tanta negatività”.
In Lega, in pole position c’era Paolo Nicoletti, subcommissario di Tavecchio, scaduto lunedì, dopo 9 mesi. Lotito è appoggiato dal Milan e dalle medio piccole, si contrappone alle riformiste, con Marotta che era quasi arrivato alle mani con il presidente della Lazio, lo scorso venerdì. Ieri il via ai negoziati fra Lega e l’advisor Infront (con obiettivo un miliardo e 50 milioni) e la spagnola MediaPro.
A proposito di Infront, i pm di Milano Paolo Filippini e Giovanni Polizzi chiedono l’archiviazione dell’inchiesta sui diritti tv, a carico di Riccardo Silva, patron di Mp&Silva, dei presidenti Lotito (Lazio), Preziosi (Genoa, con il vice Zarbano) e dell’ex del Bari Paparesta. Negli atti c’era anche il nome di Galliani, mai formalmente indagato. Sarà invece stralciata la posizione del fiscalista svizzero Andrea Baroni, uno dei soci di Tax and Finance. Si ipotizzava che Infront avesse favorito Mediaset (indagati anche due dirigenti di Rti), con incroci di assetti e partecipazioni societarie occulte.
Tornando al commissario Figc, potrebbe restare in carica anche 10 mesi e intanto deve scegliere il ct: Roberto Mancini piace a Malagò e vuole lasciare lo Zenit, si fa preferire al ritorno di Conte, in uscita dal Chelsea, e a Ranieri. Il 23 marzo l’Italia affronterà a Manchester l’Argentina e il 27 l’Inghilterra a Wembley, con il traghettatore Di Biagio. Traghettatore come i commissari di Figc e serie A.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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