La versione originale del racconto di Romania-Svizzera, per il Gazzettino
Vanni Zagnoli
Antonio Manicone era l’architetto dell’Inter di Bagnoli, vicecampione d’Italia nel ’92. Come alla Lazio è il secondo di Petkovic, vincitore di una coppa Italia, esonerato un anno e mezzo fa e ora quasi qualificato. La Svizzera si era dannata per domare l’Albania, rimonta la Romania, in attesa della Francia. I gialloblù confermano la brillantezza del calcio danubiano-carpatico, evidenziato nel 2-2 novembrino a Bologna, coniugano corsa e tecnica, in un Europeo mediamente interessante, con qualità generale adeguata.
La Svizzera è superiore, meritava il successo, sostenuta dall’onda rossocrociata al Parco dei Principi eppure finisce presto sotto per la trattenuta di Lichtsteiner. Viene in mente l’esordio della Francia, complicato dall’errore di Evra, l’altro esterno della Juve. Due occasioni per il saettante Seferovic, ma il vantaggio è su rigore procurato da Chipciu e trasformato da Stancu.
Schar impegna il viola Tatarusanu, Stancu replica; Sapunaru coglie il palo, il genoano Dzemaili punge. Hoban e Torje caratterizzano l’avvio di ripresa gialloblù, pareggia di sinistro Mehmedi, primo elvetico a segno ai mondiali e agli Europei, con la difesa immobile sulla respinta aerea. Behrami, Dzemaili e il subentrato Embolo sospingono i nostri vicini, al ribasso nell’ex interista Shaqiri. Torje cresce, rispetto all’Udinese, assieme al ct Iordanescu, 66enne in panchina dall’86.
ROMANIA-SVIZZERA 1-1: 18’ pt Stancu rig, 12’ st Mehmedi.
A cura di Giangabriele Perre