Il Gazzettino, Real Madrid-Napoli. La sfida impossibile fra Zidane e Sarri, ex campione contro figlio di operai, di sinistra. Sarri partì dalla 2^ categoria: “Sono incerto fra le 3 e le 4 punte. Spero che Maradona parli alla squadra per caricarla”. Invece ha litigato con la moglie

Maurizio Sarri, a destra, quando allenava lo Stia. Era il ’91, aveva 32 anni

Vanni Zagnoli
C’è tutto il calcio, nella sfida tra Zidane e Sarri (in copertina). Il Real ha un allenatore da appena un anno con una prima squadra e detentore della Champions, il Napoli ostenta un figlio di operai, uomo di sinistra, che per arrivare al Bernabeu è partito nel ’90 dalla seconda categoria, dallo Stia, 2mila abitanti nella provincia di Arezzo, e sino al ’99 lavorava anche in banca. “Penso di essere arrivato qui – racconta il tecnico napoletano – al 50% per fortuna e al 50% per meriti. Se penso che durante la partita c’è chi farà un turno in fabbrica, mi ritengo fortunato. Ho chiesto di giocare con faccia tosta, rischiamo in tutti i casi, ma fare una partita timorosa per noi sarebbe controproducente. Cerchiamo di coltivare la follia di venire a giocare qui il nostro calcio, sapendo che affrontiamo i campioni d’Europa e del mondo, il Pallone d’oro, la capolista della Liga. E’ importante anche vedere a che punto siamo nei confronti delle squadre top a livello mondiale”.
Zizou viaggia sulle orme di Guardiola, che però al Manchester City come al Bayern sta faticando. “Ma resta il più grande allenatore attuale – aggiunge Sarri -. Involontariamente però ha fatto dei danni, perché ha spinto tante società a puntare su giovani, potenzialmente grandi allenatori, che tuttavia spesso sono stati bruciati”.
Zidane sino a un mese fa nella Liga vantava una striscia positiva di 40 risultati, interrotta dal Siviglia di Jovetic. “L’unico dubbio è se giocare con 3 punte o 4. Mettiamo dentro la formazione più offensiva possibile. Quando riconquistiamo palla, andiamo in verticale. Troviamo una squadra che nelle ripartenze è la più forte del mondo, dovremo essere bravi nel riposizionarci sulle palle perse”.
Fra tanti campioni, i blancos hanno difensore goleador. “Sergio Ramos ha segnato 8 reti, 7 quando era marcato a uomo”.
A Madrid c’è anche Maradona. 30 anni fa perse 2-0 con il Napoli di Renica (libero e poi allenatore in Veneto, per una quindicina di stagioni) e Sola, mediano, poi leader del Padova. “Mi auguro che Diego parli alla squadra, prima della partita, perchè una leggenda darebbe benzina pura”.
L’unica buona notizia è che il Real non ha Gareth Bale. Zizou pensava di impiegare la difesa a 3, per fronteggiare Callejon, Mertens e Insigne, poi nel secondo tempo di Pamplona è tornato a 4. “E’ nella Juve – sottolinea il francese, Pallone d’oro nel ’98 – che mi hanno insegnato tanto, a diventare uomo, calciatore e allenatore. E a vincere, cercheremo di farlo sempre”.
Da Napoli e da vari Paesi europei arrivano 10mila tifosi. Sul volo con gli azzurri c’era anche il premio Oscar Paolo Sorrentino. Anche solo per pareggiare serve proprio un Napoli da Oscar.
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