Matteo Furlan
Budapest
Accolgo volentieri l’invito de Il Gazzettino a vergare le mie emozioni mondiali, perchè è il giornale della mia terra. Io sono di Codroipo e là abitano ancora i genitori, Luca, bancario, ed Elena, con mia sorella Elisa. Papà e mamma erano qui in Ungheria, a vedere la gara, sul lago Balaton, nel pomeriggio sono andati in giro per Budapest.
L’emozione è grande, per questo argento, certo, però onestamente è stata inferiore alle prime mondiali, i due bronzi di Kazan, in Russia, due anni fa. Ripetersi, ovvio, è difficile.
Il pensiero adesso va alla fidanzata, Elena, che lavora in piscina.
Da 6 anni abito a Padova, altra terra del Gazzettino, in zona Paltana.
So il dialetto friulano, ma non lo parlo. Mi sono arrivati tanti sms di complimenti, dal nostro mondo. E’ un mondo a parte, lontano dai lustrini del calcio mondiale.
Seguo poco il pallone, certo simpatizzo per l’Udinese.
La 25 chilometri è molto faticosa, ma non la paragonerei alla maratona o alla marcia 50 km, sono discipline, anche mentalmente, diverse. Le ultramaratone, per esempio, sono ancora più sfiancanti.
Per il fondo ho interrotto gli studi, di ingegneria. Sono tesserato per la Padova nuoto, allenato da Moreno Daga e inserito nei quadri della Marina. Non abbiamo sponsor personali, è comunque bello vivere di sport e provare queste emozioni, a prescindere dai premi.
Adesso, lasciatemi andare a gioire con gli altri azzurri. Oggi sarò già di ritorno. Magari mi faranno una doppia festa, nella città del Santo e al mio paese…
testo raccolto da Vanni Zagnoli