Vanni Zagnoli
Più che un allenatore, Eziolino Capuano è un comico. Lucano, è il tecnico più stravagante del nostro calcio professionistico e ha battuto Oscar Brevi nelle ultime due sfide. E’ un personaggio a prescindere, attacca regolarmente arbitro o avversari, per default, si direbbe oggi.
“I miei giocatori sembravano delle scrofe assatanate”, diceva due mesi fa, dopo una vittoria allo stadio Braglia. Il campionario è infinito, memorabili le provocazioni a Reggio, a Loris Dominissini, ma nessuno poi gli risponde per le rime, per non scendere al suo livello. Dopo il derby perso dal Modena al Mapei, gli abbiamo chiesto in conferenza stampa (dopo o prima non era possibile parlargli) perchè il presidente Antonio Caliendo sia così inviso ai tifosi geminiani, nonostante sia un personaggio mondiale, fra i primi procuratori in Italia e artefice del Golden foot, il premio di Montecarlo. “Le rispondo perchè sono una persona di cultura”, in realtà basta l’educazione. Si aspettava solo domande sulla partita, reclamava un rigore che in realtà non era per nulla netto.
Caliendo ha scelto lui anche per mancanza di alternative, dopo la retrocessione firmata Bergodi ma soprattutto Hernan Crespo, perchè far debuttare su panchina professionistica a 40 anni un semplice commentatore di Sky, che aveva allenato solo la primavera del Parma, è stato un azzardo. Gli azzardi di Capuano sono unicamente dialettici, da meridionale si trova perfettamente a proprio agio anche con il ds Pavarese, irpino. Ha risollevato un po’ il Modena, subentrando al 42enne veneziano Simone Pavan, che con Melotti aveva firmato la salvezza di due anni fa, ai playout con l’Entella. I gialloblù sono a un punto dal Forlì, sestultimo e al momento in salvo, almeno non rischiano la retrocessione diretta, con il +6 su Teramo e Ancona.
