Il Gazzettino. Napoli alla caccia del sorpasso. L’Inter prova l’allungo: il successo al San Paolo manca da 17 anni.

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Sfida tra bomber: Icardi da una parte e Higuain da un’altra

Vanni Zagnoli

In fondo la differenza tra Napoli e Inter è tutta nell’avvio. Il +2 della capolista nerazzurra è maturato con la striscia di successi iniziali, contrappuntati dalla sconfitta (l’unica) del Napoli a Reggio, con il Sassuolo, dai 2-2 con la Sampdoria e ad Empoli. Sul piano del gioco, non c’è mai stata storia, gli azzurri di Sarri sono stati al livello dell’Inter da subito, perchè al debutto meritavano almeno il pari, mentre la squadra di Mancini alla prima trasferta, a Modena con il Carpi, ha rischiato di essere bloccata sul pari.

Maurizio Sarri stupisce persino l’Europa, ha l’unica squadra a punteggio pieno nella Euro league, assieme unicamente allo Zenit in Champions, a questo punto serve l’ultimo salto di qualità in campionato, con l’uppercut all’Inter, per guadagnare la testa e magari non perderla più. Il suo Napoli ha preso il meglio di Benitez, ovvero talent and passion, per usare slogan pubblicitari, e la solidità difensiva del quadriennio con Mazzarri delle squadre scudettate, nell’87 con Ottavio Bianchi e nel ’90 con Albertino Bigon.

 

“L’Inter – spiega il tecnico alla seconda stagione in A – ha qualità, solidità e fisicità, è meno spettacolare ma molto efficace. Cercheremo di imporre la nostra idea di calcio: è già tanto partire dal -2, la partita è affascinante ma non fondamentale. Abbiamo superato Lazio e Fiorentina, Juve e Milan, per questo siamo sereni anche al cospetto della capolista”.

Mancano gli esterni Gabbiadini e Mertens, specialisti nel subentrare.

Dell’Inter ha colpito una frase del “cattivo” Felipe Melo: “Higuain è come Balotelli, va menato”. “Ma è stata solo una battuta”, argomenta Sarri.

Mancini deve difendersi dall’accusa di antigioco, di “fortunello”. “Il gioco è un concetto astratto, ognuno lo vede a modo proprio. Chi vince è sempre più forte”. Non lo è più, ora, Icardi, capocannoniere con Toni la scorsa stagione ma riserva di Jovetic. “Higuain ha quasi 10 anni in più di Mauro e ha giocato nel River Plate e nel Real, fra le squadre più forti al mondo, il nostro deve fare il suo percorso, costellato anche di momenti difficili, ma diventerà uno dei migliori centravanti. Se schiero tre attaccanti, devono aiutare, sennò siamo sempre in affanno. Occorre attaccare in tanti per fare gol. Rimango dell’idea che ci siano 3-4 squadre più forti dell’Inter”.

 

Napoli (4-3-3): 25 Reina, 2 Hjsaj, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 33 Ghoulam, 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik, 7 Callejon, 9 Higuain, 24 Insigne. (22 Gabriel, 1 Rafael, 4 Henrique, 21 Chiriches, 11 Maggio, 96 Luperto, 3 Strinic, 19 Lopez, 94 Chalobah, 6 Valdifiori, 77 El Kaddouri, 20 Dezi). All.: Sarri.

Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno. Infortunati: Gabbiadini, Mertens.

Inter (4-3-3): 1 Handanovic, 33 D’Ambrosio, 25 Miranda, 24 Murillo, 5 Juan Jesus, 13 Guarin, 17 Medel, 83 Melo, 22 Ljajic, 10 Jovetic, 44 Perisic. (30 Carrizo, 46 Berni, 12 Telles, 14 Montoya, 23 Ranocchia, 55 Nagatomo, 93 Dimarco, 77 Brozovic, 27 Gnoukouri, 9 Icardi, 8 Palacio, 11 Biabiany, 97 Manaj). All.: Mancini.

Squalificati: nessuno. Diffidati: Kondogbia, Medel, Melo. Indisponibili: Dodo’, Kondogbia, Santon, Vidic.

Arbitro: Orsato di Schio.

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