Vanni Zagnoli
Il primo mondiale con la tecnologia non è stato poi epocale, nel senso che il costosissimo meccanismo piazzato sulle porte risulta determinante solo in un caso. In Francia-Honduras per il 2-0 transalpino, peraltro il pubblico non era convinto che il sinistro di Benzema avesse mandato dentro la palla e il citì centramericano Suarez litigò con il collega Deschamps, di fronte al verdetto della moviola. Le immagini confermavano il gol di Ruiz all’Italia, ma era quasi superfluo, su quell’1-0 della Costa Rica. Tante le sequenze dimostrative proposte dalla regia internazionale, soprattutto nei primi giorni. E’ mancata la prova televisiva sul primo rigore dell’Olanda, nella semifinale con l’Argentina, una carenza decisiva perchè avrebbe forse cambiato la storia della sequenza, evitando l’errore iniziale dei Paesi Bassi. Vlaar calcia, il portiere Romero respinge, l’esterno difensivo fa per scansarsi e la palla rotola verso la linea con un effetto imprevisto. Resta il dubbio che l’abbia toccata con il corpo e allora l’arbitro Cakir avrebbe giustamente interrotto lì l’azione. Diversamente rimane l’enigma, poichè un video amatoriale mostra la palla forse dentro: è una sequenza comica, tipica da intrattenimento in aereo, sui voli internazionali. I direttori di gara hanno sbagliato tanto, serviva la moviola su molti fuorigioco dubbi e soprattutto su reti annullate ingiustamente, la situazione meno accettabile. Il presidente della Fifa Blatter ufficializza l’introduzione della tv in campo su azioni concluse e non sull’offside, due giorni dopo è contraddetto dal segretario Valcke: “Si può applicare anche sul fuorigioco”. Comunque si limiterà a due chiamate per tempo di ciascuna squadra, dunque non è come nel basket italiano: alle finali di coppa Italia e scudetto i tre fischietti ricorrono all’istant replay ogni volta che vogliono, mentre le società hanno diritto a due chiamate per tempo. In Russia, fra 4 anni, vedremo certamente la moviola in campo, magari centellinata. Agli Europei di Francia 2016, intanto, sarà riproposto il meccanismo per decrittare se la palla sia realmente oltre la linea. “Ma non rinunciamo agli arbitri di porta”, anticipa Michel Platini, presidente Uefa. Alla tecnologia sul terreno di gioco si arriva con 20 anni buoni di ritardo, inquadrature utili c’erano già negli anni ’90, magari non in tempo reale. “Avevo proposto in Lega la tecnologia sul gol-non gol – sottolinea Franco Dal Cin, manager dell’Udinese prima di Pozzo -, già nel ’93, da vicepresidente, di Carraro: all’epoca ero dirigente della Reggiana. La moviola in campo è stimolante nella ricerca della verità, fermare il gioco a lungo però abbassa lo spettacolo. Inoltre l’errore potenziale alimenta la discussione e il fascino del calcio”.