Vanni Zagnoli
Milan-Spal è il classico testacoda, in sintonia con questo avvio di campionato. Ovvero la grande che prevale sulla matricola. A Ferrara si possono salvare, certo la 3^ caduta di fila, seconda a San Siro, non alimenta le speranze, perchè le distanze sono evidenti e i biancazzurri si avviano sulla strada di Benevento e Verona, al di là dei due rigori concessi.
E forse ha ragione Allegri, a vedere un Milan ancora in corsa per lo scudetto. Per forza, è lì, è appena iniziata e in fondo ha solo perso, male, all’Olimpico. Il pubblico impressiona, trascina come ai tempi belli, insomma è un Milan che punta veramente allo scudetto e in fondo del millennio se n’è aggiudicati appena due, con Ancelotti e Allegri. Concede poco, costruisce abbastanza, non lascia riaprire la partita ai biancazzurri. Insomma “va tutto ben, madama la marchesa”, dicono in Emilia. Ma qui va benino, perchè il pressing funziona, c’è umiltà e coralità di movimento.
L’unico pericolo è in avvio, su retropassaggio errato di Romagnoli, per Bonucci, Paloschi si frappone nei confronti di Zapata, fallosamente per l’arbitro Abisso. Il resto è caracollare rossonero, a ritmo alterno. Rodriguez da fuori manda alto, Andrè Silva per Kalinic, rimpallo, Abate scarica il destro, Gomis vola in angolo. E’ ancora lo svizzero (di padre spagnolo e madre cilena…) a calciare forte, il portiere respinge male, Kalinic ne profitta e si fa atterrare. Ricardo Rodriguez segna dal dischetto e da lì è evidente che la Spal non pareggerà mai. Il sinistro di Andrè Silva impegna ancora Gomis (il friulano Meret è acciaccato), ma il tutto ha la propulsione di Kessie e Biglia, con bella intesa. Ecco, con il regista vicecampione del mondo il Diavolo è più indiavolato, cioè trova il tremendismo europeo dell’èra Berlusconi.
La Spal si fa viva nella ripresa con il cross da destra di Manuel Lazzari, di Valdagno, per Mattiello. L’ex Chievo supera Donnarumma di testa, Bonucci salva sulla linea. E’ un Milan tanto straniero, gli unici italiani sono difensori, Abate, Romagnoli e Bonucci, oltre al portiere. Andrè Silva non dispiace, Biglia da lontano è sempre pungente. Come Kessie, chiuso fallosamente da Felipe. All’Atalanta era più appariscente, al Meazza si sacrifica e calcia il rigore, con sicurezza. E poi si mostra abile anche in fascia.
La nota meno positiva è Calhanoglu, utile solo nel battere gli angoli. E’ tattico, dà equilibrio, ma è inferiore a Suso e forse anche a Bonaventura. Montella è meno spettacolare rispetto alla Fiorentina, gestisce, contro una squadra ben organizzata e con appena due stranieri. Milanisti da 6/7, spallini da 5,5.
Milan-Spal 2-0
GOL: 26′ R. Rodriguez rig, 16’ st Kessié rig.
MILAN (3-5-2): Donnarumma 6; Zapata 6, Bonucci 6, Romagnoli 6; Abate 6,5, Kessie 7, Biglia 7 (36′ st Locatelli sv), Calhanoglu 5,5 (29′ st Bonaventura 6), Rodriguez 7; Kalinic 6 (16′ st Suso 6), André Silva 6. All. Montella.
SPAL (3-5-2): Gomis 5; Salamon 5,5, Vicari 6, Felipe 5 (26′ st Schiavon 5,5); Lazzari 6,5, Mora 5, Viviani 6, Grassi 5 (11′ st Schiattarella 6), Mattiello 6; Antenucci 5,5, Paloschi 5,5 (17′ st Borriello 5,5). All. Semplici.
Arbitro: Abisso (Palermo) 6.
Note: ammoniti Schiattarella, Schiavon e Romagnoli. Angoli 9-8. Recupero: pt 1’, st 4’. 45mila e 343 spettatori, per un incasso di 957 milioni.