Vanni Zagnoli
E’ Milan, finalmente, il primo trofeo di Montella da allenatore e forse l’ultimo da Berlusconi presidente e Galliani vice. E’ la quinta Supercoppa ai rigori, i rossoneri raggiungono la Juve a 7 trofei: non era mai successo che alzasse la coppa chi non aveva vinto nè campionato nè coppa Italia. Il dischetto di Doha si rovina, con il passare dei rigori, ma questo non incide sugli errori. Fra i più scatenati a festeggiare ci sono Nicola Caccia, collaboratore di Montella, e Serginho, l’ex mancino che controlla il mercato brasiliano.
L’eroe è Gigio Donnarumma, erede designato di Buffon, il rigore parato a Dybala è da campione.
“Emozione indescrivibile, gioia immensa – racconta il portiere 17enne -. Non tutte le partite vanno bene, abbiamo giocato alla pari con i campioni. In campo eravamo in 10 italiani, è un piacere in più, ma anche condividere l’impresa con Bacca e Pasalic fa piacere. L’abbiamo cercata e voluta, dedicata al presidente”.
Montella realizza quanto Brocchi aveva accarezzato, portando la finale di coppa Italia ai supplementari. “Il mister ci ha dato qualcosa in più, lo seguiamo in ogni allenamento, va ringraziato”.
Donnarumma nasceva nel ’99, quando Buffon si aggiudicò i primi trofei, tre coppe in 100 giorni, con il Parma. La Juve ha il potenziale economico per assicurarselo, come ha soffiato Higuain al Napoli, toccherà ai cinesi evitare il ratto.
La Juve aveva già perso ai rigori due anni fa, contro il Napoli, sempre in Qatar. E del resto qua è la mecca dello sport, con i mondiali di ciclismo scorsi e alcune Champions league di volley. Allegri manca il triplete italiano, complici gli infortuni. “Abbiamo giocato 27 partite, le assenze ci sono costate care, le sostituzioni sono forzate. Il rigore finale? Non so se ci fosse, l’arbitraggio è stato buono”.
Suso è il solito imprendibile. “Quando è uscito dal gioco, il Milan non ha più combinato nulla”.
La Juve avrebbe preferito disputare la finale a inizio stagione. “Con meno partite sulle gambe. Qui siamo a due sconfitte ai rigori su due, il Milan è stato deresponsabilizzato dal ritardo aereo. Bastava maggiore lucidità nel finale dei supplementari”.
Stupiscono la rinuncia a Dybala, primattore dello scorso scudetto e adesso al meglio, e l’uscita per l’argentino di Pjanic, tessitore di gioco e oppositore di sostanza, da quel momento la Juve ha perso efficacia. Ha inciso anche l’infortunio di Alex Sandro dopo 35’, Evra a 35 anni spinge meno. Resta negli occhi un Milan non lontano dalla Juve. “Siamo ancora primi in campionato – conclude Allegri -, ora ci attende una settimana di ferie, più 5 mesi in cui ci giochiamo tutto”.
Bonaventura parla di grande partita. “Buffon mi ha fatto una parata incredibile. Venivamo da anni di sofferenzaa, in tanti siamo al primo trofeo”. L’ultimo per il Milan era stato nell’agosto 2011, questa coppa, con Allegri, ai danni dell’Inter di Gasperini.