Vanni Zagnoli
Più che chic, serve un’Italia anti Schick. Dalle 18 (Rai1), a Tycky (Polonia) affronta la Repubblica Ceca dell’attaccante doriano che per 40 milioni passerà alla Juve. Con la Germania ha sbagliato due occasioni, ha però la classe per segnare agli azzurrini. I suoi movimenti partendo da destra metteranno in difficoltà Barreca e Rugani, serviranno le chiusure anche di Caldara.
“Paragono Patrik Schick a Lamela – spiega il ct Di Biagio -, ha una struttura fisica da attaccante vero, è completo”. E Rugani: ”Ha talento, potrebbe fare la differenza in qualsiasi momento”.
Gigi Di Biagio parla dello sforzo anche mentale. ”Dobbiamo recuperare le energie, ne abbiamo spese tante, nel 2-0 alla Danimarca. Qui si giocano diverse gare molto ravvicinate, ho giocatori che non hanno ancora recuperato. Ci potrebbe essere qualche cambio rispetto al match di esordio”.
A centrocampo, con l’uscita di Benassi (ma è il capitano…) e Gagliardini, per Cataldi e Grassi. Chiesa meriterebbe di entrare, ma tenere in panchina Berardi o Bernardeschi sarebbe quasi un affronto, per quei due talenti. Resta il 4-3-3, per vincere: “Non abbiamo scelta, se vogliamo fare strada. Rispetto alla Danimarca, i cechi ripartono di più, con aggressività. Servirà maggiore velocità, all’esordio non eravamo rapidi”.
E poi c’è Donnarumma, sul quale si fa scudo. Stavolta non si prevedono contestazioni o colpi di teatro. “Gigio scherza su tutto ciò che sta succedendo: non lo facciamo noi ma lui. Ha grande personalità, sembra abbia 30 anni. E se gli avversari vogliono pressarlo forte, sbagliano, perchè con i piedi è bravissimo”.
Ieri l’under è stata in visita ad Auschwitz e Birkenau, per commemorare le vittime dell’olocausto. Il tweet di Benassi dice tutto: “Camminare tra campi minati e camere a gas. Immaginare la sofferenza e le atrocità. Non avere il coraggio di dire nulla. Se non fare memoria”.
L’occasione è stata il trasferimento da Cracovia a Tychy, la visita è stata chiesta dagli stessi giocatori, che hanno deposto una corona di fiori con la scritta “Nessuno mai dimentichi”. Fra i più commossi il triestino Andrea Petagna: ”Neanche nell’immaginario più crudele. Questo inferno non deve succedere mai più”. Gagliardini cita Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. I visi dicono molto, arrivano lacrime e le cuffie per una volta non servono per la musica ad alto volume ma per ascoltare i racconti.
“Non ci fa male conoscere quanto accadde – spiega Di Biagio -. Questa escursione è molto più importante di un allenamento: ha fatto a tutti un effetto incredibile”. Rugani era fra i più attenti: “Sono esperienze che nella vita vanno affrontate, rimangono dentro, non le puoi dimenticare perchè toccano il cuore”.
Alle 20,45 (Raisport) l’altra gara del girone, fra Danimarca e Germania. Per l’Italia il vero obiettivo è vincere con un gol di scarto in più dei tedeschi, per puntare al pari nella partita di chiusura. Si può fare.