Manca giusto un gol in A, per la consacrazione di Federico Di Francesco. Magari arriverà domenica, dalle 12,30, in Bologna-Cagliari. In under 21 è stata la settimana del figlio di Eusebio, l’allenatore del Sassuolo atteso sabato dalla Juve.
A Vicenza contribuisce all’azione del rigore contro la Serbia (1-1), a La Spezia fa doppietta con Andorra: “La dedico a chi mi è stato vicino e pure a quanti non hanno creduto in me. Riscatto anni in cui magari non ho fatto bene, servono a crescere”.
In fondo l’esplosione è ritardata di una stagione, fu solo nel 2013-14 che non ebbe spazio, fra Parma, Gubbio e Pescara. A 22 anni, gioca a 70 km da papà. Che sorride: “Mi verrà a rompere le scatole più del solito… Sono contento che abbia trovato il posto e la società giusti”.
E’ felice anche nonno Arnaldo, sostenitore del Bologna. “Farà il tifo per lui, non per me, come mia moglie Sandra”.
Donadoni affiancherà Federico a Destro, nel 4-3-3, affidandogli l’eredità di Giaccherini. “Non è una punta centrale, fa l’esterno. Si ritagli spazio con gli allenamenti, perchè niente arriva per caso, venendo dalla serie B”.
A Lanciano è retrocesso, nonostante 8 gol splendidi. Eusebio disputò 13 partite in azzurro, con un gol. Per Russia 2018, Federico può entrare in concorrenza con il suo Berardi.
Vanni Zagnoli