Eccolo lì, il solito Claudio Lotito. Il presidente della Lazio avanza la sua candidatura al vertice della Federcalcio, ieri sera in assemblea di Lega si è presentato così: “Ho il sostegno di 11 dei 20 club”. Non ha però mostrato il documento con le firme. Era il grande manovratore del presidente Tavecchio, sino a quando venne incastrato dall’intercettazione in cui auspicava che Carpi e Frosinone non venissero promosse in A e l’allora ministro dello sport Del Rio lo fece dimettere da accompagnatore della nazionale. Adesso Lotito cerca di rientrare in federazione, almeno da vicepresidente, carica per la quale è disponibile anche Cairo (Torino). La Lega di A resta spaccata e neanche non ha espresso un candidato, anche solo per la propria presidenza. Domani scade il termine per le candidature alla presidenza e la A rimane in sospeso, con il suo 12% di quota elettorale.
“L’assemblea – spiega il presidente dimissionario Carlo Tavecchio, anche commissario della Figc – non si è pronunciata su una candidatura, neanche sull’appoggio a un candidato. Nè in assemblea sono state presentate candidature singole”. E questo è in contraddizione con quanto fatto trapelare da Lotito. “Ma per la prima volta da un po’ di tempo – chiosa Tavecchio – la Lega ha promosso l’incontro con le altre componenti e tutte hanno espresso opinioni”.
Ieri le candidature sono diventate ufficialmente tre, perchè a Damiano Tommasi (assocalciatori) si affiancano Gabriele Gravina, confermato dalla Lega di serie C, e Cosimo Sibilia, indicato dalla Lega dilettanti. Oggi sarà ufficializzato, dall’assemblea a Roma: “L’investitura – spiega – è arrivata all’unanimità dalla componente numericamente più significativa della federazione”. Ha il 34%, rappresenta 13mila società, e con Gravina salirebbe al 51%, magari alla fine metteranno insieme le forze, pur di contrastare Tommasi. Anche Gabriele Gravina gioisce per l’unanimità della candidatura, da parte della Lega Pro: “Dimostra che il lavoro di questi due anni è stato di squadra, così si può vincere bene”. La più bella del giorno è del presidente dell’assoallenatori, Ulivieri: “Io vedrei bene il giornalista Matteo Marani, di Skysport, come candidato unico. Ma un giorno e mezzo è poco, per arrivarci. Se si vuole il cambiamento non si può presentare me che sono stato il vice di Tavecchio. Confermo l’appoggio a Tommasi, ma guardiamo quello che succede. Se la Figc non risolverà i problemi, sarebbe necessario il commissario”. Con quello vincerebbe il presidente del Coni Malagò.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”