Alberto Brignoli è in prestito dalla Juve, ha 26 anni e al limite potrebbe fare il secondo portiere al ritiro di Buffon, ma probabilmente se rientrerà deve accontentarsi di essere il terzo, alla Rubinho, tre scudetti con pochi minuti di campo. Bergamasco, di Trescore Balnerio, conquista la promozione in C2 nel 2010, con il Montichiari. Passa al Lumezzane, altra formazione bresciana, e dall’estate 2012 è alla Ternana, con cui è protagonista di tre salvezze, da titolare. La Juve lo prende due anni fa, in B era eccellente, in A va in prestito alla Sampdoria debuttanto soltanto. Prestito in Spagna, al Leganés e poi al Perugia. Arriva al Benevento e dall’8^ giornata è titolare. Brilla in uscita, è completo. La prodezza piacerebbe a Gattuso, che ama proprio quel tipo di calcio, sbarazzino e grintoso. Il suo tuffo di testa è degno di una punta o perlomeno di uno che in allenamento gioca fuori e anche così si tiene in forma.
Il primo in serie A fu Rampulla, autore dell’1-1 della Cremonese a Bergamo, nel ’92, ovviamente nel recupero, perchè diversamente non ha senso che un portiere vada all’arrembaggio nell’area avversaria. E’ una prodezza da una, due volte a decennio. Nel 2001 l’eroe fu Massimo Taibi, della Reggina, contro l’Udinese, si procura l’angolo e svetta a sorprendere Turci: parò anche a Venezia. L’anno successivo è Francesco Toldo, padovano, a segnare il pari dell’Inter con la Juve. Sempre in acrobazia Marco Amelia infila in coppa Uefa il Partizan Belgrado, era il 2006 e il Livorno a 2’ dalla fine passa il turno. Nella storia ci sono estremi goleador, ma su calcio piazzato: Antonio Rigamonti nel Como anni ’70, grazie ai rigori, Sentimenti IV nel calcio eroico. In Brasile il primattore è Rosario Ceni, con 103 reti in 23 anni di carriera nel San Paolo, mentre il paraguagio Josè Luis Chilavert era popolare anche per avere disputato un mondiale con Cesare Maldini.
Ora Brignoli, il meno conosciuto nel momento della gioia più eclatante. “Non è un caso che abbia segnato – sostiene l’allenatore Roberto De Zerbi -. Deve crescere in consapevolezza e concentrazione, ma ci crede sino alla fine e la fortuna non ti volta sempre le spalle. Magari il calcio d’angolo non c’era…”. I sanniti restano favoritissimi per battere ogni record negativo, almeno però si regalano un memorabilia.
Vanni Zagnoli