La versione integrale di Napoli-Atalanta per il Gazzettino
Gasperini inizia il 2018 come l’anno scorso, da miglior allenatore italiano. L’award ricevuto dalla Gazzetta sarà probabilmente confermato con la panchina d’oro, porta in semifinale la nuova Udinese, ovvero ottiene a Bergamo i riconoscimenti e i traguardi che ebbe Guidolin in Friuli, solo che gioca generalmente molto meglio.
L’Atalanta vince al San Paolo per 2-1, contro il Napoli bis, ma anche i nerazzurri utilizzano parecchie alternative, in questo senso Gasperson è più convincente di Sarri, capolista ma eliminato dalla Champions e finito in Europa league, dove all’Azzurri d’Italia arriverà il Borussia Dortmund.
Sarri e Gasperini hanno vinto solo campionati minori, mai un trofeo, il tecnico toscano punta tutto sullo scudetto, dimenticando che la Juve resta favorita. Il primo tempo del terzo quarto di finale è povero di Napoli, banale, al di là del classico diagonale di Callejon, toccato da Berisha. Ci provano Rog e De Roon, Palomino, di nuovo Callejon e Ounas, Zielinski, Gomez e Cornelius. E poi il friulano Cristante, cercato da molte grandi. E’ il miglior giocatore della stagione a nordest, la Juve lo vuole per giugno, come tanti altri talenti.
Il gol è al 5’ del secondo tempo, cross di Gomez dalla sinistra, Cornelius conclude ma viene murato, non così per Castagne, che insacca. Entrano Mertens e Insigne, che negli ottavi avevano schiantato l’Udinese, nonostante la squadra di Oddo meritasse i supplementari. Le emozioni sono rarefatte, gli squilli sono di Insigne e Cornelius. Con Allan per Ounas il Napoli è vero, l’Atalanta resiste con disinvoltura, da grande. Sa difendere, nella partita secca, meno sul lungo periodo, in campionato.
Il sarrismo è fermabile, ultimamente ci sono riusciti in tanti, non solo il Manchester City e lo Shakhtar Donetsk. La produzione offensiva è in calo e tornano le distrazioni. Forse la coppa Italia è una distrazione, ma è meglio vincerla anzichè uscire nei quarti e magari finire al solito secondi in campionato. Il Napoli non vuole il triplete, Allegri invece cerca di imitare Mourinho. E in fondo anche Giampiero Gasperini insegue il suo tris, ovvero più cammino possibile in Europa league, in coppa Italia e la conferma dell’Europa in campionato, basta arrivare settimi, dopo lo scorso quarto posto epocale. A un quarto d’ora dalla fine esce Cristante, che il Milan aveva regalato al Benfica, anni fa, entra Ilicic, mancino delizioso. Raddoppia dalla sinistra Papu Gomez, a 3′ dalla fine è tardivo il gol di Mertens.
Que viva l’Atalanta, vien da parafrasarare i cori che l’accompagnano le squadre latine. Bergamo è a nordovest ma ha la qualità umana e tecnica del nordest.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”