Il Gazzettino, Inter-Milan. Montella e le 3 sconfitte in 5 gare. Spalletti il normalizzatore, ma anche Pioli lo era… Il derby dei cinesi, ma sono a casa. Lo Spalletti show. E Borini terzino

Honda è stato ceduto, era l’asiatico del Milan  (sportcafe24.com)

Inter (4-2-3-1): 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 27 Skriniar, 25 Miranda, 55 Nagatomo; 5 Gagliardini, 20 Borja Valero; 87 Candreva, 10 Joao Mario, 44 Perisic, 9 Icardi. All. Spalletti.
Milan (3-5-1-1): 99 Donnarumma; 22 Musacchio, 19 Bonucci, 13 Romagnoli; 11 Borini, 79 Kessiè, 21 Biglia, 68 Rodriguez, 5 Bonaventura; 8 Suso; 9 André Silva. All. Montella.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Ore 20,45 San Siro, Skysport1, Mediaset Premium.

Spartiacque si dice spesso, nello sport, sa chissà se il derby sarà davvero tale, per la stagione. Perchè entrambe le milanesi da anni deludono, lontanissime dalla Juve e persino da Napoli e Roma.
Uscito agli ottavi di Champions nel 2014, il Milan per 3 stagioni era rimasto fuori dall’Europa e si è aggiudicato appena uno scudetto degli ultimi 13. L’Inter uscì allo stesso punto della coppa più importante, ma due anni prima, nel ’12, da allora è rimasta senza Europa per due volte e come miglior risultato vanta il 4° posto con Mancini, poi giubilato. I due club meneghini sommano spesso meno punti delle romane e persino delle torinesi, nonostante budget e tifoserie mondiali. Il dg Fassone vuole risposte da Montella: arrivasse la 4^ sconfitta in 6 gare di campionato, sarebbe indifendibile. Mirabelli era a Lisbona per Portogallo-Svizzera, magari per seguire il ct elvetico Petkovic, ex Lazio, come alternativa: “Fantascienza – twitta il ds -. È grave solo pensarlo”.
L’Inter in estate era molto dietro ai rossoneri, i tifosi erano arrabbiati, è bastato il normalizzator Luciano Spalletti per portarla a un rendimento dignitoso. “Dobbiamo sempre lottare per lo scudetto”, dice giustamente Tronchetti Provera. Per carità, anche il past normalizzatore, Pioli, era sull’ottima strada, con quegli 8 successi di fila, coppa compresi, poi crollò.
Vincenzino Montella, allora, al momento più difficile di una carriera che l’ha visto solo in A: “Non ci sono 7 punti di differenza con l’Inter, dobbiamo solo dimostrarlo a noi stessi. E’ un derby di rinascita per entrambe, si respira. Non pensare al -10, nè ci saranno verdetti. Dovremo essere leggeri e rabbiosi”.
Ambedue i tecnici sono stati alla Roma, Montella subentrò a Ranieri e fece discretamente, salvo essere dirottato a Catania. “Stimo molto Spalletti – sottolinea -: è il valore aggiunto, ottimizza risorse. Il Milan a tratti gioca meglio, veniamo però giudicati dai risultati. Di Luciano apprezzo la trasformazione tattica negli anni, spero di migliorare anch’io, senza perdere i capelli… Sono in credito con lui su alcuni risultati passati. Non dovremo lasciargli il campo perchè in attacco abbina corsa a qualità”. “Quando l’allenatore vince diventa bello e con gli occhi azzurri. Quando vince meno si accorge di chi gli vuole bene e di chi scende dal carro: poi però non risale più”.
Come Leonardo e in parte Ancelotti e Allegri, era stato criticato dall’ex presidente Berlusconi: “Faccio di testa mia, ho totale autonomia. La società è egregia, Mirabelli e Fassone fantastici, nè mi faccio turbare da spifferi. Esiste una sola anima: chi segue l’allenatore, segue l’anima della squadra; gli altri non sono vincenti, ma vedo che tutti sono con me. All’Inter, invece, togliere Perisic”.
Frasario di Spalletti. “Per Mirabelli dobbiamo avere paura del Milan? Come diceva Troisi, ora me lo segno. Ha ragione Montella, non è classifica corretta, ma non se la prenda con noi. Apprezzo il suo modo di lavorare, siamo amici, è intelligente”. “Ho vissuto con trasporto il derby di Roma. Milano è moderna eppure ifende le tradizioni: è diventato quasi il primo derby al mondo”. “Nonostante l’età, Icardi è un calciatore con le spalle grosse. Se si misurano, sembra quasi Ibrahimovic, decisivo al di là del gol. Vogliamo vincere per ambire a posizioni alte”. “Come dice Pezzali, è la dura legge del gol. Avere una difesa forte è una qualità per una squadra”.
I presidenti cinesi, Li e Jindong cercano introiti in Oriente, la Suning sarà rappresentata dal rampollo Steven. L’incasso dovrebbe superare i 4,5 milioni, con 180 Paesi in diretta.
Vanni Zagnoli

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