Gli Europei in vasca corta di Copenaghen si chiudono in gloria, con altre 4 medaglie, di cui tre ori. E’ una delle giornate più esaltanti nella storia del nuoto italiano, peccato soltanto che gli appassionati abbiano dovuto attendere la tarda serata, per assaporarle su Raisport. “E’ mancanza di rispetto, allucinante”, fa sapere la delegazione azzurra. La Rai preferisce il ciclocross e poi il classico appuntamento con volley e basket, questione di contratti.
Il pomeriggio danese è padovano, con il titolo sui 100 stile di Luca Dotto, che raccoglie il testimone da Marco Orsi. Il quale bolognese a sua volta trionfa nei 100 misti, mentre il romagnolo Sabbioni si aggiudica i 50 dorso. Infine è d’argento la staffetta mista maschile, dietro la Russia.
Primattore italiano è Luca Dotto, da Camposampiero, come Dino Baggio, vicecampione del mondo di calcio, nel ’94. Dotto è chiamato Kimi, nell’ambiente, in omaggio al ferrarista Raikkonen, si aggiudica la gara più praticata in piscina, i 100 stile. Domina dallo stacco, vira in 22”, chiude in 46”11: l’anno scorso è stato oro europeo in vasca lunga, coniuga i due titoli come solo Filippo Magnini, fra gli italiani. Precede il bronzo olimpico, il belga Timmers e il britannico Scot, mezzo secondo dietro. Abbina velocità, potenza e stile, per la gioia di Claudio Rossetto, già allenatore dell’ex fidanzato di Federica Pellegrini, del quale Dotto raccoglie l’eredità in vasca. “Sabato mi ero risparmiato – racconta il carabiniere di 27 anni, della Larus Viterbo – sono partito deciso, staccando il gruppo. La vittoria mi ripaga del mancato oro del 2011, in Polonia. Da 7 anni non miglioravo, questi campionati mi danno stimoli nuovi”.
Era stato bronzo ad Eindhoven, nel 2010, è alla decima medaglia continentale. Le note di Mameli risuonano: “C’è emozione e orgoglio, nel vedere tutto il pubblico battere le mani a tempo. Il nostro inno è il più bello e gioioso, rappresenta il sogno di ogni bambino che si avvicina allo sport”.
Kimi Dotto mette al collo anche l’argento, con la 4×50 mista. I russi stabiliscono il record mondiale, 1’30”44, con Kolesnikov, Prigoda, Popkov e Moozov, l’Italia chiude in 1’31”91, con 3 neo campioni continentali: Sabbioni a dorso fa 23”14, Scozzoli nella rana 25”45, il triestino Codia 22”72 a delfino e Dotto stampa il 20”60. Primato italiano sfiorato e Bielorussia a 15 centesimi.
L’altro oro di giornata, meno annunciato, è di Marco Orsi, sui 100 misti. L’emiliano passa in 28”45 e chiude in 51”76, migliorandosi di 40 centesimi. Tiene a 18 il favorito russo Fesikov e a 23 l’olandese Stolk. Ottavo Simone Geni, altro bolognese. Orsi è chiamato bomber, come si fa con tanti nelle partite di calcetto fra amici, è al 7° Europeo e all’Italia regala un oro inedito.
L’altro titolo per l’Italia è del riccionese Simone Sabbioni, biondo tinto come da richiesta di Federica Pellegrini, con cui si allena a Verona, con Matteo Giunta. Si aggiudica i 50 dorso in 23”05, migliora il record nazionale di un centesimo e precede di due la stella nascente Kolesnikov, russo, al primato mondiale juniores. Terzo il veterano francese Stravius, già oro olimpico in staffetta.
Dove l’Italia femminile è sesta, nella 4×50 mista, in 1’45”73: Silvia Scalia a dorso, Arianna Castiglioni è la migliore (5^, a rana), poi Elena Di Liddo a delfino ed Erika Ferraioli nello stile libero. La 32enne romana manca la finale dei 50, per un centesimo; 12. la padovana Aglaia Pezzato. Nono anche Niccolò Bonacchi sui 50 dorso.
Nei 100 farfalla, è quinta Ilaria Bianchi, a 43 centesimi da un podio scontato, dopo l’argento. L’alloro è per la fuoriclasse Sarah Sjostrom, senza avversarie già a metà gara. Si ripete sui 50 sl, con un centesimo sull’olandese Kromowidjojo che puntava al sesto oro. Settima Simona Quadarella nei 400, vince l’ungherese Kapas, bronzo per Hassler, prima medaglia natatoria per Liechtenstein.
I 200 rana sono della 29enne spagnola Montero, sulla danese Pederseen. Il russo Kharlanov domina i 200 delfino, davanti a Vazaios, rara medaglia greca: solo quinto il magiaro Cseh, che a 32 anni potrebbe lasciare.
All’Italia va un bell’8, non fosse altro per il secondo successo di fila nella classifica a punti, per nazioni.
Vanni Zagnoli