Vanni Zagnoli
Gabigol, finalmente. Qui a Bologna fa venire in mente Gaby Mudingayi, doppio ex, fabbro di centrocampo penalizzato da infortuni. E’ il brasiliano di 20 anni costato 30 milioni a fabbricare il sudatissimo successo dell’Inter, a 9’ dalla fine. In realtà lo costruisce Pioli, inserendolo assieme a Banega. Eccessivamente criticato, l’argentino invita al taglio a destra per D’Ambrosio, Masina e Krejci non chiudono, sul cross radente Krafth è in ritardo e Gabriel Barbosa tocca facilmente in porta. La sua abilità è nell’evitare il fuorigioco.
I rossoblù confermano la vulnerabilità nell’ultimo quarto d’ora, con 10 punti persi, nel contempo l’Inter chiude in gloria una volta di più. Senza De Boer, l’Inter sarebbe probabimente seconda. Fa la partita, merita il successo ed esaspera l’allucinante sequenza negativa petroniana: 1-7 con il Napoli, 0-1 con il Milan pur con due uomini in più e un certo dominio, 3-1 a Genova solo per un rigore inesistente. I rossoblù in genere giocano di più e meglio, raramente vengono messi sotto come ieri a pranzo. Pagheranno la solita distrazione e per la fragilità sembrano l’ultimo Parma di Donadoni, retrocesso in anticipo e poi fallito. Il Bologna resta con il doppio dei punti della zona retrocessione, ma il presidente Saputo e il consigliere Primo Salvi, giornalista, sono stanchi e pensano di cambiare, per la prossima stagione.
L’ex Pioli dà consistenza e insistenza all’azione, fa andare sulle fasce più che centralmente, mancano solo occasioni da urlo e ogni tanto il ritmo scende. Senza Icardi, Palacio a quasi 35 anni spreca subito, sul cross basso di Perisic. Gli emiliani si oppongono e ripartono, sempre palla a terra, Petkovic incide ancor meno di Destro, acciacciato e sfiduciato. Hanno una buona chance con Dzemaili, Handanovic è concentrato. La partita è sempre gradevole, lo 0-0 per 80’ dimostra che la tattica esasperata fa tenere il fiato sospeso. Eder incide poco, Joao Mario ogni tanto si accende.
Nella ripresa le parate di Da Costa su Perisic e proprio su Eder. Ci sarebbe un rigorino, per il Bologna, per il calcione dell’attaccante azzurro su Dzemaili, sulla linea dell’area, è il classico episodio da var ma il buon senso dà ragione all’arbitro Mazzoleni.
Gabygol entra per l’ultimo quarto d’ora, con Banega, avvalorano le scelte del ds Ausilio, irriso eppure vicino alla conferma. Allo scadere il ponte di Masina a centroarea libera Torosidis, D’Ambrosio è in ritardo, ci pensa Handa. E’ un’Inter da 6+, due mesi fa vinse a Reggio con prestazione analoga. Fanno 9 vittorie in 10 gare, Roma e/o Napoli sono superabili.
Bologna-Inter 0-1
GOL: 35′ st Gabriel Barbosa.
Bologna (4-3-3): Da Costa 6; Mbaye 6 (19′ st Krafth 5,5), Torosidis 5,5, Oikonomou 6, Masina 5,5; Nagy 6 (24′ st Taider 5,5), Pulgar 6 (38′ st Di Francesco sv), Dzemaili 6,5; Verdi 6, Petkovic 5,5, Krejci 6. All.: Donadoni.
Inter (3-4-2-1): Handanovic 6.5; Murillo 6 (10′ st Ansaldi 6), Medel 6.5, Miranda 6; Candreva 5,5 (29′ st Gabriel Barbosa 6), Joao Mario 6, Gagliardini 6, D’Ambrosio 6,5; Eder 5,5, Perisic 6; Palacio 5 (29′ st Banega 6,5). All.: Pioli.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 6.
Note: ammoniti Miranda, Banega e D’Ambrosio per gioco scorretto, Gabriel Barbosa per comportamento non regolamentare, Torosidis per proteste. Angoli 7-1 per l’Inter. Recupero: pt 1’, st 5′. Spettatori: 28.066, per un incasso di 655.619 euro.