Dimissionario forzato dalla presidenza federale e adesso favorito per la Lega. A 74 anni e mezzo, Carlo Tavecchio è attaccatissimo alla poltrona, da commissario straordinario della Lega cerca di farsi eleggere presidente, venerdì potrebbe essere il giorno buono, con Javier Tebas come amministratore delegato.
Il Tav è sostenuto dal presidente della Lazio Claudio Lotito, con il quale ha superato dissapori, e il tandem con lo spagnolo al vertice della Liga piace anche a Urbano Cairo, l’altro grande manovratore. Dopo 9 mesi di stallo, è la soluzione più probabile, con 5 consiglieri di Lega: Giulini (presidente del Cagliari), Marotta (ad Juventus), Percassi (Luca, uno dei figli del presidente dell’Atalanta Antonio), Romei (avvocato della Sampdoria, braccio destro di Ferrero) e Lotito, che farebbe anche il consigliere federale assieme a Fassone, ad del Milan. Il proprietario della Lazio punta anche alla vicepresidenza federale, in cambio del sostegno della maggioranza di serie A a Cosimo Sibilia. Che in questa speciale partita a scacchi è contrapposto a Gabriele Gravina, a sua volta appoggiato anche da assocalciatori e dall’assoallenatori, che assieme contano un 30%. Tommasi è disponibile a far un passo indietro, d’accordo con il direttivo, in particolare con Chiellini e Montolivo, pur avendo incassato l’appoggio di Bologna e Roma: ancora non ha ritirato la candidatura e domani la illustrerà alla Lega di B, assieme a Gravina e a Sibilia. E anche il presidente del Coni Malagò incontrerà tutti e tre, per far sì che chi venisse eletto lunedì possa davvero governare. “Le possibilità di unificare almeno due delle tre candidature sono poche – spiega a Firenze -, ma a parte le alleanze ricorderò il rapporto stretto tra Coni e Figc”.
Malagò vorrebbe commissariare anche la federazione, certo sarebbe fra gli italiani indignati se Tavecchio rientrasse dalla finestra e in fondo già lunedì è andato vicino a farsi eleggere. E’ osteggiato dai riformisti (Agnelli con Cairo e la Roma), che hanno sventato la candidatura di Lotito alla presidenza federale e alla fine potrebbero considerare questa soluzione il male minore. E’ il presidente del Torino a battersi per assumere Javier Tebas, per portare la serie A vicina agli introiti della Liga: lo spagnolo però è in cattivi rapporti con la Fifa e con la Uefa e si era opposto ai 4 club italiani in Champions. E’ peraltro legato a Mediapro, che ha presentato un’offerta come intermediario per i diritti tv del campionato. Le alternative si indeboliscono, il subcommissario della Lega Paolo Nicoletti perde quota, come l’ex legale del Milan Cantamessa: lunedì alcuni club hanno provato a portare voti al presidente del collegio dei revisori, Ezio Maria Simonelli, sempre con Tebas ad. Inutilmente.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”