L’integralità dell’intervista per il Gazzettino del nordest, uscita lunedì
Vanni Zagnoli
Claudio Gentile centellina le presentazioni del suo “E sono stato Gentile”, scritto da Alberto Cerruti (Gazzetta dello Sport), aspettando una panchina. Ha 63 anni, è fermo da un decennio, dall’addio all’under 21.
Mister, ci compila il suo 11 ideale, degli Europei?
“Sono in difficoltà, perché non mi è piaciuto quasi nessuno. Le evidenzio un nome per settore, via. In porta, Neuer dimostra quello che gli hanno sempre riconosciuto. Tra i difensori segnalo Boateng”.
Entrambi però hanno commesso errori determinanti, con la Francia e l’Italia.
“Però il centrale mi piace e proprio il suo infortunio ha inciso sulla semifinale. A centrocampo, Iniesta (in copertina, ndr) resta l’uomo che emoziona di più, quando gioca la palla. Di punta, Cristiano Ronaldo, in una squadra che sinceramente non mi ha entusiasmo, mediocre, portata in finale. Ecco, neanche so che valutazione dare alle squadre eliminate, di fronte a una finalista del genere: fortunata, con la Polonia ai rigori. Cr7 risolve la gara con il Galles”.
Fra i tecnici l’oscar va proprio a Fernando Santos, così poco brasiliano?
“Si, perché ha ottenuto un risultato storico con una nazionale cui non davo alcuna chances, neanche da quarti di finale. Molto fra l’altro gli è girato bene: i lusitani giocano tutti chiusi, aspettando le prodezze di Ronaldo, contornato da Nani e da Renato Sanchez, presunto 18enne, perché davvero credo abbiano sbagliato all’anagrafe”.
Che voto dà a Francia 2016?
“Sei, per il coinvolgimento. Polonia e Ucraina ’12 aveva raggiunto un bel livello. Quanto ai mondiali, Argentina ’78 fu il migliore, non solo per il nostro gioco”.
Fra le matricole, il Galles raggiunge le semifinali, l’Islanda i quarti, ma pure le due Irlanda passano il primo turno.
“Tre mi hanno impressionato: Croazia, Galles e l’Islanda. Al di là del cammino compiuto, sorprendono per freschezza e qualità. I vichinghi sono la vera rivelazione, serve lavoro per portare fra le migliori 8 una nazione da 300mila abitanti, ovvero la metà della provincia della mia Como”.
Da Cavallasca, sul lago, chi confermerebbe, al posto di Ventura?
“Non mi posso permettere di consigliare il nuovo ct, quando con me lo facevano i colleghi mi incazzavo. E’ questione di rispetto. Fra l’altro neanche è giovane, il campionato gli ha dato indicazioni, non c’è molto da cambiare, si può insistere sul gruppo, magari inserendo qualche giovane”.
Il Manchester City offre 60 milioni, addirittura, per Bonucci. Quanto sarebbero quotati, oggi, Scirea e Gentile, che fermò Zico e Maradona?
“Ma negli anni ’80 Bonucci avrebbe inciso così tanto?”
Chi preferisce, assommando anche Barzagli e Chiellini?
“I due divennero campioni d’Europa under 21 nel 2004, con me, e da lì in 6 divennero mondiali, due anni più tardi. Non mi meraviglio che siano arrivati lì, avevano quelle prospettive”.
Come giudica l’Euro degli italiani all’estero?
“De Biasi e il vice Tramezzani avvicinano ottavi storici. Centrati da Manicone, secondo di Petkovic nella Svizzera. I tecnici italiani sono considerati di più all’estero, pensiamo a Ranieri, scudettato con una squadra data a 100”.
A cura di Giangabriele Perre