Sabato l’atletica sarà a Shangai (Cina), poi a Eugene (Usa), con un’azzurra finalmente in Diamond league, la pordenonese Alessia Trost. Il meglio dell’atletica italiana sarà a Roma, giovedì 8 giugno, al 37° Golden Gala, allo stadio Olimpico gareggiano 119 ori, fra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. “Tra i nostri – osserva il ct Elio Locatelli -, sono attesi i lunghisti, in particolare Howe, e 200centista milanese Filippo Tortu, 19enne ora alle prese con la maturità”. Va onorato Pietro Mennea, cui è dedicata la manifestazione. “Nella prima edizione – ricorda la vedova Manuela -, dimostrò il valore del suo oro di Mosca 1980”. “Vogliamo rendere il meeting autosufficiente sul piano economico – spiega Alfio Giomi, presidente federale, rieletto a scapito di Mei -. Abbiamo 36 medaglie di Rio e i podi completi del giavellotto maschile, di alto, asta e triplo femminili. Intanto i tesserati hanno raggiunto quota 270mila”. “Cerchiamo risultati in progressione – aggiunge il presidente del Coni Malagò -, verso Tokyo 2020”. Il record del mondo potrebbe arrivare da 3 primatisti: lo statunitense Merritt (110 ostacoli), le etiopi Genzebe Dibaba (1500) e Ayana (10mila, in gara sui 5mila). Sui 100, Gatlin insegue il 5° successo di fila, contro Vicaut, nei 200 il canadese De Grasse si guarda da Lemaitre, da anni unico bianco al top. Per Fabrizio Donato è il primo Golden da allenatore: “Con Andrew Howe lavoriamo sul balzo. Non è ancora pronto per il triplo, lo farà quando potrà stupire il mondo”. Si rivedono 3 russi, dopo il bando per doping: Shubenkov (110 hs), Kuchina (alto) e Sidorova (asta).
Vanni Zagnoli